Roma, 21 mar. (LaPresse) – “L’atletica italiana, nel pieno di una profonda commozione, esprime pubblicamente il proprio cordoglio, per la morte di uno degli uomini che più hanno saputo onorarla, raggiungendo successi sportivi, vette di popolarità ed ammirazione in tutto il mondo, come pochi altri nella storia dello sport italiano”. Così scrive in una nota la Fidal, ricordando Pietro Mennea, scomparso questa mattina all’età di 60 anni. “Sintetizzare in poche righe cosa abbia significato per lo sport italiano – si legge ancora – la favola della ‘freccia del sud’ (il suo soprannome più riconosciuto) è impossibile. In questo momento, prevale il dolore, la commozione. L’atletica piange uno dei suoi figli prediletti”.

GIORGIO NAPOLITANO. “Ho appreso con personale tristezza e rammarico la notizia della prematura scomparsa di Pietro Mennea, indimenticabile atleta simbolo dello sport italiano”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a Manuela Olivieri, moglie di Pietro Mennea, scomparso oggi a Roma. “Con le sue vittorie nelle competizioni internazionali e olimpiche – scrive il capo dello Stato – Mennea ha dato lustro al nostro Paese fornendo l’esempio di un grande campione apprezzato oltre che per le sue doti naturali anche per la passione, la volontà, la dedizione profuse nel raggiungimento dei massimi traguardi sportivi. Ho avuto occasione di conoscerlo personalmente come collega al Parlamento europeo e ho potuto apprezzarne l’impegno profuso per la diffusione dei valori di uno sport leale e pulito e per la fede mostrata nelle istituzioni democratiche. Con questi sentimenti rinnovo a lei, gentile signora, e a tutti i familiari il mio partecipe e commosso cordoglio”.

SARA SIMEONI. “Se n’è andato un pezzo della mia vita”. “E’ un momento di tristezza incredibile, per me che ho vissuto anni bellissimi insieme a Pietro, allenandoci fianco a fianco, sopportando gli allenamenti insieme. Ci facevamo coraggio. Erano anni in cui non avevi la possibilità di avere riferimenti o qualcuno che ti potesse dare consigli. L’atletica in quegli anni era un fai da te, ci siamo costruiti con il nostro carattere e il nostro modo di fare ed abbiamo fatto risultati importanti”. “Pietro – aggiunge – è stato grandissimo. Non so che dire, potevo attendermi di tutto, ma non questa notizia”.

LIVIO BERRUTI. “Era un asceta dello sport. Un inno alla sofferenza, alla tenacia, al sacrificio per arrivare alla vittoria”. Livio Berruti ricorda così Mennea. “Per me lo sport – spiega il vincitore dell’oro nei 200 metri piani ai Giochi di Roma 1960 – era divertimento e liberazione, ma fatto in maniera gioiosa. Per lui lo sport era sofferenza e determinazione. Era una forma esasperata di concentrazione, per arrivare al risultato”. “Con il tecnico Vittori – racconta Berruti a Sky Sport – concentrò gli allenamenti nella resistenza, che a quei tempi era un tabù. Questo gli permise di ottenere spesso le vittorie sul filo del traguardo”.

MARIO PESCANTE. “Oggi è una giornata tra le più tristi dello sport italiano. E’ una scomparsa avvenuta anagraficamente in maniera sorprendente. Spesso i campioni scompaiono, ma dopo aver percorso l’interezza della propria vita. Ci ha preso tutti di contropiede, l’amarezza è tantissima”. Così l’ex presidente del Coni Mario Pescante. “E’ stato costruito da un grande tecnico, Vittori, un carattere introverso”, ricorda. “Anche Mennea – prosegue – anche aveva un carattere introverso, si sono incontrati e c’è stata una collaborazione straordinaria”. “Oltre che essere uno straordinario atleta – prosegue Pescante – è stato insegnante, si occupò di diritto sportivo, di politica. Ha espresso la sua polivalenza in altri settori, arrivando sempre ai vertici. Ci mancherà tantissimo”.

ALFIO GIOMI. “La notizia della scomparsa di Pietro Mennea è un dolore davvero grande per chiunque abbia a cuore lo sport italiano. Il suo nome, le sue imprese, hanno segnato letteralmente un’epoca”. Sono le parole del presidente della Fidal Alfio Giomi. “Ho mille ricordi di Mennea atleta – racconta – ma incrociai direttamente la sua parabola sportiva quando ne organizzai a Grosseto il secondo ritorno all’agonismo. In quell’occasione imparai a conoscerlo, ad apprezzarne motivazioni e e soprattutto ideali”. “Posso dire – prosegue Giomi – che ha saputo indicare allo sport italiano, con il suo esempio, contraddistinto da amore per il lavoro e dedizione assoluta, la strada maestra verso il risultato”. “In più, ha dimostrato – aggiunge il presidente Fidal – che si può vincere nello sport senza scorciatoie, ovvero, senza il doping. Una lezione di straordinaria importanza ed attualità”.

FRANCO CARRARO. Pietro Mennea “è stato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi”. Così l’ex presidente del Coni e attuale membro del Comitato Olimpico Internazionale Franco Carraro. “Aveva una personalità complessa, ma si faceva apprezzare lui per la sua generosità e per l’amore verso questo sport”, ha detto ancora Carraro. “Era un fantastico rappresentante dell’atletica pulita e ha tenuto alto l’onore dello sport italiano”, ha aggiunto l’ex presidente del Coni.

CIO. “La scomparsa di Pietro Mennea lascia un grande vuoto in tutto il movimento olimpico”. Così si legge nel messaggio di cordoglio che il presidente del Cio, Jacques Rogge, ha inoltrato al presidente del Coni Giovanni Malagò. Mennea “è stato un atleta prestigioso e anche un grande dirigente sportivo”, queste le parole di Rogge, rese note dal Coni.

JUVENTUS. “Lo sport italiano è in lutto, per la scomparsa di uno dei suoi atleti più grandi, la ‘Freccia del sud'”, scrive in una nota il club bianconero. “La Juventus – si legge – piange la scomparsa di Mennea e si unisce al cordoglio di tutto il Paese”.

AS ROMA. “Oggi è venuto a mancare un pilastro dell’atletica italiana e mondiale, Pietro Mennea: l’As Roma si unisce al cordoglio per la sua scomparsa”. Così scrive il club giallorosso sulla pagina ufficiale Twitter.

INTER. “Il presidente Massimo Moratti e tutta l’Inter si stringono intorno alla famiglia di Pietro Mennea nel ricordo un’icona dello sport italiano, di un campione che rimarrà tale per sempre”. E’ quanto scrive in una nota il club nerazzurro in ricordo dell’ex velocista scomparso questa mattina. “Le strade di Pietro Mennea e dell’Inter – si legge – si erano incontrate per l’ultima volta in quel maggio del 2010, allo stadio Flaminio di Roma, e raccontavano di una storia di sport vero, di successi, di campioni. Di Mennea, oro olimpico a Mosca nel 1980 e detentore del primato mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996, e di quella squadra che da li a poco sarebbe tornata assoluta protagonista del calcio e della quale lui era un grande tifoso”. “Stamane – scrive ancora l’Inter – la corsa del più grande velocista dell’atletica italiana, racchiusa in un’immagine con l’indice alzato in segno di vittoria che lo aveva avvicinato a Josè Mourinho, si è fermata a Roma, dopo una dura lotta contro un male incurabile”.

MILAN. “L’Ac Milan esprime il suo più sentito cordoglio e si unisce al dolore della famiglia”. Lo scrive in una nota il club rossonero in ricordo di Pietro Mennea, scomparso questa mattina all’età di 60 anni. “E’ stato uno dei più grandi sportivi italiani ed ha detenuto per 17 anni – si legge – il record del mondo sui 200 metri piani con il tempo di 19″72”.

ALESSANDRO DEL PIERO. “Quante volte da piccoli abbiamo detto: ‘Corro veloce come Mennea?’. Addio a un grande campione”. E’ quanto scrive Alessandro Del Piero sulla sua pagina ufficiale Twitter.

GIANLUIGI BUFFON. “Oggi Pietro Mennea ci ha lasciato. Un uomo che ha portato il tricolore a sventolar alto in tutto il mondo”. E’ quanto scrive su Twitter il portiere della Juventus Gianluigi Buffon. “Indimenticabile per tutti noi – prosegue il giocatore bianconero – sarà quel 19.72 di Città del Messico. Alla sua famiglia vanno le miei più sentite condoglianze”.

CESARE PRANDELLI. “Era un simbolo italiano nel mondo e non solo dello sport, ma della volontà, del riscatto che nasce dal Sud che tutti noi italiani abbiamo dentro”. Così il commissario tecnico della Nazionale Cesare Prandelli. “Il mio ricordo di Mennea, che non ho mai avuto il piacere di conoscere, è il terzo posto alle Olimpiadi del ’72”, racconta il mister azzurro. “Tutto – prosegue Prandelli – nacque da lì: un bianco, italiano, del Sud, che sfidava i neri della velocità o i grandi dell’Est come Borzov. Aveva una determinazione e una volontà fortissime, il Dna italiano. Di tutti noi che ci portiamo dentro il nostro sud”.

ANDREA ABODI. Pietro Mennea è stato ricordato dal presidente della Lega Serie B Andrea Abodi questa mattina durante il convegno ‘Lo Sport cambia la città, Etica nello sport’, organizzato da Esicert nella Sala Montanelli presso la Gazzetta dello Sport: “Noi siamo straordinari oratori per ricordare persone di valore che vengono a mancare, ma troppo spesso ce ne dimentichiamo quando sono fra noi. Pietro Mennea è stato e resterà un Esempio di uomo, di sportivo e di professionista, forse per questo troppo impegnativo e, quindi, mai coinvolto a livello istituzionale, sportivo e non. Una persona, oltre che un atleta fantastico, di straordinaria intelligenza e sensibilità, al di sopra della media di quanto noi dirigenti sportivi sappiamo esprimere”.

VALENTINA VEZZALI. “Pietro non è stato solo un grande campione, ma anche una persona di rare qualità e un mito per la mia generazione. Quando ho avuto la fortuna di incontrarlo mi sono sentita una bambina di fronte al suo mito. Lo ricordo con quegli occhi da bambina con i quali lo vedevo compiere imprese per la nostra Italia”. Lo afferma in una nota Valentina Vezzali. “E’ stato ed è – prosegue – un emblema dell’Italia intera che ha dimostrato come lo sport sia una componente importante e vincente del nostro paese, necessario per trasmettere valori e modelli positivi. E’ una grande perdita, ma sono certa che quello che ha fatto per il nostro sport rimane ben saldo nel cuore degli italiani ed è di esempio per tutti”.

ROBERTO SAVIANO. “Mennea… Che ha fatto vedere al mondo come corre un uomo del Sud”. E’ quanto scrive lo scrittore Roberto Saviano sulla sua pagina Twitter.

PIER LUIGI BERSANI. “Caro Pietro la corsa si è fermata. Grazie di tutto”. E’ quanto scrive su Twitter Pier Luigi Bersani.

FRANCESCO TOTTI. “Quando ero bambino e poi anche da ragazzo tra noi amici a quello che correva più forte si chiedeva sempre: ‘Ma chi sei, Mennea? Perchè a quei tempo per noi Mennea rappresentava il mito della velocità”. Così Francesco Totti ricorda il campione olimpico ex primatista del Mondo dei 200 metri scomparso oggi a Roma. Il capitano giallorosso sul suo sito aggiunge: “Mando un abbraccio a tutta la sua famiglia, in questo giorno di dolore mi stringo a loro. Lui è stato il nostro orgoglio, ha affrontato i più grandi corridori e li ha battuti. Ciao Pietro, ciao campione”.

FERRARI. Anche la Ferrari esprime il suo cordoglio per la scomparsa di Pietro Mennea. ” La prima giornata di questa primavera 2013 si è aperta con una notizia triste per tutto lo sport italiano. Pietro Mennea, la ‘Freccia del Sud’, se n’è andato, stroncato da una malattia incurabile, all’età di sessant’anni. Per tantissimi anni atleta della Sisport FIAT – si legge in una nota della casa di Maranello – grazie al suo talento e alla sua determinazione, Pietro ha segnato un’epoca dell’atletica leggera, vincendo l’oro olimpico nei 200 metri nel 1980 a Mosca, specialità di cui detenne il primato mondiale per ben 17 anni. Tantissime le medaglie nel suo palmarès di atleta assai longevo, come testimoniano le cinque partecipazioni ai Giochi, da Monaco 1972 a Seul 1988. Proprio domani ricorre il trentesimo anniversario di un record (14″8) su una distanza non olimpica e inusuale come i 150 metri piani: un segno di quanto profonda sia stata la sua impronta nella storia di questo sport. Chi come noi ama la competizione non può non esprimere, innanzitutto alla moglie Manuela e agli amici più cari di Pietro, il cordoglio per la perdita di un uomo che è stato una bandiera dello sport tricolore nel mondo, un motivo di orgoglio per tutti gli Italiani”.

ROBERTO SAVIANO. “Mennea… Che ha fatto vedere al mondo come corre un uomo del Sud”. E’ quanto scrive lo scrittore Roberto Saviano sulla sua pagina Twitter, in ricordo dell’ex velocista scomparso oggi a Roma all’età di 60 anni.

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