Goteborg (Svezia), 2 mar. (LaPresse) – Arriva la prima medaglia d’oro per l’Italia agli Europei indoor di atletica leggera di Goteborg. Daniele Greco ha vinto la gare del salto triplo con la misura di 17.70 metri.
Greco è campione d’Europa, porta il primo oro italiano nella XXXII edizione dei Campionati Europei indoor, il 27esimo nella storia della manifestazione, il secondo nella storia della specialità per i colori azzurri dopo quello di Fabrizio Donato a Torino 2009, il terzo tra uomini e donne, considerando quello di Simona La Mantia a Parigi 2011. Greco manca il primato italiano dell’amico Donato di 3 soli centimetri, avvicinando il 17.73 che regalò l’argento europeo a Donato due anni fa, costringendo il francese Tamgho al record del mondo per batterlo. L’acuto è il vertice di una gara tutta sopra i 17 metri, cominciata a 17.00, presguita con un nullo, e con un 17.15, rintuzzando i tentativi di rimonta dei russi Samitov e Fyodorov, alla fine argento e bronzo con 17.30 e 17.12.
“La dedica è per Fabrizio Donato, molto più che un amico – dichiara Greco con un sorriso che tradisce la forte emozione – so quanto ci teneva ad essere qui, e so quanto avrebbe voluto fare una doppietta oro-argento con me agli Europei. Sono sicuro che ci riusciremo, prima o poi. Sapevo di poter saltare lontano, lo sapevo già da un bel po’, ero in ottime condizioni di forma. Ma riuscire a farlo davvero è un’altra cosa. Avevo dolori un po’ dappertutto, ma anche tanta voglia di prendermi la medaglia d’oro. Devo essere onesto, per uno come me, che è arrivato quarto all’Olimpiade, questa era una gara da vincere ad ogni costo, non c’erano avversari che potessero impensierirmi sul serio. Aver vinto con questa misura è ancora più bello, perché da valore alla gara”.
Arriva anche la terza medaglia per l’Italia. Michael Tumi ha vinto infatti il bronzo nei 60 metri con il tempo di 6″52. Oro al francese Jimmy Vicaut con 6″48, argento all’inglese James Dasaolu con lo stesso tempo e battuto solo al fotofinisch. Tumi, dalla terza corsia, parte piuttosto bene (reazione in 0.160), ma come, e forse meglio di lui, lasciano i blocchi i due avversari, che gli stanno sulla destra. Il vicentino sembra guadagnare qualcosa, anche se poi, la torsione del capo verso i due, finisce per togliergli la gioia del primato italiano, distante un solo centesimo di secondo (6″51). Dietro il podio, il vuoto: il norvegese Saidy Ndure è quarto, in 6″61. “Sono un po’ dispiaciuto – racconta Tumi al servizio di flash interviews – ho corso forte ma non quanto avrei voluto. Proverò a rifarmi presto, già questa estate”.
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