Palermo, 20 feb. (LaPresse) – “E’ un momento cruciale della mia vita a Palermo e per la squadra. Voglio trasmettere per questo un concetto molto importante: il Palermo non è di Zamparini ma è della città. Per cui io mi aspetto un grande aiuto alla squadra dalla città e dai tifosi”. Così Maurizio Zamparini nel corso di una conferenza stampa al centro sportivo Boccadifalco.
Il patron rosanero chiama a raccolta tutto l’ambiente per trascinare la squadra fuori dalle secche della zona retrocessione. “I fischi non servono a niente – spiega – serve l’incoraggiamento e l’ energia di tutti che ci devono credere. L’energia positiva fa raggiungere traguardi inspiegabili, l’energia di uno che vuole vincere lo fa vincere e tirarsi fuori. Chiedo un aiuto a cuore aperto da presidente del Palermo. Ai tifosi dico: aiutate voi stessi”.
A Zamparini non è andata giù la scarsa affluenza di pubblico contro il Pescara: “vedere solo 3mila paganti con i blglietti a 5 euro vuol dire che la squadra non è vostra. Bisogna trasmettere alla gente che ci vuole l’affetto verso la squadra. Sto lavorando per un nuovo rapporto con i tifosi per essere coinvolti non nella gestione operativa, ma sportiva e a tutto quello che è la vita della squadra. Deve diventare la famiglia del tifoso”.
Quindi Zamparini analizza quanto accaduto in questi ultimi mesi: “La sqadra negli ultimi due mesi ha fatto buone prestazioni ma non buoni risultati, vedi Udine e Parma. Il punto di svolta è la mancata preparazione di due partite fondamentali contro Atalanta e Pescara, 6 punti che ci servivano per uscire dal ghetto e che non sono arrivati”. “La colpa – per Zamparini – è della dirigenza che le ha preprate in maniere deleteria. Sarebbe stata la svolta del nostro campionato. Sono tanti gli episodi negativi che ci siamo meritati. Perdere nei minuti finali non è solo sfortuna ma anche mancata attenzione. Speriamo domenica di iniziare un nuovo ciclo altrimenti è dura”.
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