Roma, 18 feb. (LaPresse) – “Ho vissuto tutte le esperienze da atleta e da dirigente, sarebbe il compimento di un arco di vita per dare allo sport le soddisfazioni ed emozioni che ho avuto io”. Così il candidato alla presidenza del Coni, Raffaele Pagnozzi, ai microfoni di Radio Anch’Io Sport. “La prima cosa che farò, se dovessi essere eletto, è la unificazione del mondo olimpico con quello paralimpico. E’ un percorso da seguire con attenzione – prosegue – e attraverso passaggi complessi. Avviarlo subito sarebbe utile per arrivare a conclusione in tempi brevi”. Pagnozzi annuncia poi che “Luca Pancalli sarà il nuovo segretario generale. Già questa è una innovazione forte. Sarebbe la prima volta di un presidente di federazione, un dirigente volontario ma soprattutto sarebbe un passo avanti verso proprio l’ unificazione di mondo olimpico e paralimpico”. L’ex vicepresidente dell’era Petrucci spiega poi le differenze rispetto alla candidatura di Giovanni Malagò: “Senza fare confronti, oguno ha le sue idee. Io penso di poter offrire una sicurezza fatta da capacità dimostrate ma anche da una duttilità di adattarsi alle esigenze. Il Coni negli ultimi anni ha modificato strategie e strutture sulla base di tre leggi succedutesi in un arco si 10 anni. Il ritmo attuale deve avere le capacità di adattarsi a quanto avviene nel mondo con una concocrentrza sempre più agguerrita. Serve una sicurezza nell’avere capacità di affrontare il mondo che cambia”.

Quindi il candidato Pagnozzi fissa i suoi obiettivi per il futuro, anche in discontunuità rispetto all’era Petrucci. “Saremo diversi perchè il mondo che ci circonda è diverso. Se pensiamo solo alle Olimpiadi, i Giochi di Sochi da Vancouver saranno diversi come quelli di Rio saranno diversi da Londra. Proseguire nello stesso solco sarebbe rimanere indietro e anche ripetendo azioni che hanno dato dei risultati positivi anderebbero a fallimento. Non è una presa di distanza ma un riconoscimento di un mondo che cambia e che va affrontato con metodi e personalità diverse”. Pagnozzi non esclude una collaborazione con l’altro candidato Giovanni Malagò. “Io vengo da uno sport in cui per andare avanti si passa la palla indietro, per cui il concetto di squadra e di spirito comune ce l’ho nel sangue. Io non ho difficoltà a collaborare con chiunque abbia disponibilità e buona fede. Per me nessun problema”. Sul rapporto tra investitori privati e pubblici nel mondo dello sport, Pagnozzi ha le idee chiare: “Lo sport ha una valenza sociale ed è impossibilie immaginare un suo sviluppo senza il contributo pubblico. In questo contesto i privati devono dare una mano una importante, con capacità di proporre progetti e iniziative interessanti. Proprio perchè siamo in un momento di crisi, è inimmaginabile che possano i privati intervenire ad occhi chiusi”.

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