Roma, 31 gen. (LaPresse) – “Un disguido” nato nella conferenza stampa precedente alla gara contro il Bologna. Così il tecnico della Roma, Zdenek Zeman, liquida la settimana tumultuosa conclusa con l’incontro chiarificatore con la dirigenza. “La società pensava che io avessi parlato in quel modo per un motivo invece ho spiegato che erano diversi e ci siamo capiti – ha detto – sono contento di poter continuare e voglio restare altri 5 anni se me lo meriterò. La società mi ha detto cosa vuole da me ed io da loro. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Mi hanno chiesto di collaborare di più insieme, anche se io vado a spesso a trovare i miei dirigenti, e poi migliorare la situazione perché nessuno è contento”.
“Visto che siamo a Roma e non abbiamo una buona posizione di classifica ho cercato di richiamare l’attenzione – ha precisato – la società l’ha preso come un tirarsi indietro invece io volevo tirare avanti”. “Rapporti cancerogeni con alcuni giocatori? Non penso, semmai ce ne sono stati in passato. Qualche anno fa”. Zeman ha spiegato che il suo rapporto cona la società è basato sul: “massimo impegno da parte di tutti” perché “se non siamo primi c’è qualche motivo”. Nessuna ingerenza invece nei rapporti fra la dirigenza e la guida tecnica: “La società non si è mai introdotta nelle mie scelte – ha aggiunto – e non vedo perché dovrebbe farlo ora”. Una battuta è stata anche dedicata al mercato: “La rosa può fare un bel campionato. E’ vero che abbiamo tanti ragazzi Under 23 ma possono supplire all’inesperienza con il talento. Io tranne un terzino in più (Torosidis, ndr) non ho chiesto niente”.
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