Genova, 21 gen. (LaPresse) – E’ morto a 76 anni il presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone. L’imprenditore era nato a Genova il 23 gennaio 1936 ed era anche presidente onorario e consigliere di amministrazione della Erg.
Con una lunga nota sul suo sito internet, la Sampdoria ricorda così il presidente Riccardo Garrone. “Mai una squadra di calcio”. Al padre Edoardo rispose di sì. Fu quella, forse, una delle poche promesse non mantenute in quasi settantasette anni di vita. Li avrebbe compiuti dopodomani, il 23 gennaio, e invece, Riccardo Garrone si è spento questa sera. Si è spento da sampdoriano, prima tiepido, com’era da bambino, poi accanito, com’era divenuto dall’inverno del 2002 e lo era rimasto, fino all’ultimo respiro. La nostra squadra è un fatto di pelle, di cuore e al Presidente era entrata dentro presto, molto presto. Dal primo giorno di quasi undici stagioni alla guida blucerchiata.
S’impegnò per una parola data, da galantuomo qual era. S’impegnò in prima persona per salvare la Sampdoria da una fine certa, per provare a rifarla grande. Ci riuscì, riportandola in A al primo colpo, in Europa, in Champions League. Poi – come in ogni grande passione che si rispetti – non mancarono le delusioni, ferite ancora aperte, che resero più dura la lotta contro la malattia. Ma non fiaccarono l’animo del Presidente, il secondo nella storia per longevità e traguardi dopo l’altro numero uno che accompagnò nei suoi trionfi con tre lettere in fila cucite sul petto in stampatello. Uomo, padre, nonno. Imprenditore, industriale, dirigente sportivo. Noi vogliamo ricordarlo semplicemente così, sotto la Sud. Con la sciarpa al collo e le braccia al cielo. Vogliamo ricordarlo da sampdoriano. E da sampdoriani ringraziarlo. Ciao e grazie, Presidente.
Laureato in chimica industriale, ha assunto la guida del gruppo di famiglia nel 1963, dopo l’improvvisa scomparsa del padre. Dal 1983 al 1986 e dal 1998 al 2000 è stato presidente dell’Associazione Industriali di Genova. Nel 1993 è stato nominato Cavaliere del Lavoro. Nel 2003 ha lasciato la presidenza della società al figlio Edoardo Garrone, pur mantenendo la carica di consigliere di amministrazione della holding capogruppo. È presidente del consiglio di amministrazione del Banco di San Giorgio. Già sponsor della Sampdoria con la ERG negli anni ottanta e novanta (gli anni dello scudetto con la squadra di Vialli e Mancini), nel 2002 ne diventa il proprietario. Nel suo primo anno di presidenza ha ottenuto la promozione in Serie A.
Dopo otto anni il miglior risultato è stato il raggiungimento nel 2009/2010 della qualificazione ai preliminari di Champions League. Nella stagione 2010-2011 la Sampdoria torna nuovamente in Serie B, categoria nella quale comunque rimane solamente una stagione per fare prontamente ritorno in Serie A. Dal gennaio del 2005 è presidente della Fondazione Edoardo Garrone, fondazione culturale dedicata al padre. Nel 2005 gli viene conferita dall’Università degli Studi di Genova la laurea honoris causa in ingegneria chimica. Dal 2008 è anche presidente onorario di ERG SpA.
“Un dolore straziante, oggi è uno dei giorni più brutti e tristi della mia vita. Rimarrai per sempre nel mio cuore e ti vorrò bene per sempre”. Con queste parole sul sito internet dell’Inter, Antonio Cassano ha voluto ricordare Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria scomparso oggi all’età di 76 anni.
“A Riccardo Garrone devo molto. Se sono arrivato alla Juve è anche merito suo. I nove anni vicini mi sono serviti sotto l’aspetto professionale”. Così il direttore generale della Juventus, Beppe Marotta, per anni dirigente del club blucerchiato sotto la presidenza dell’imprenditore genovese. “Aveva un rigore morale, una forza e una intraprendenza tipica dell’ imprenditore di successo e che è riuscito a trasmettere anche al mondo del calcio”, ha aggiunto. Marotta ricorda come Garrone “si è sempre mosso con grande facilità forte proprio di una grande moralità ed etica. Per me è una mancanza molto forte. Anche se non ci sentivamo più spesso, ma per quello che mi ha dato lo ricorderò sempre. Tanti dirigenti di oggi dovrebbero imparare da lui”.
“Manifestava sempre entusiasmo, era una persona che trasmetteva i veri valori dello sport”. Con queste parole anche Vincenzo Montella ricorda il presidente della Sampdoria: “Lo ricordo con grande affetto e simpatia. Mi associo alle condoglianze alla famiglia. Mi auguro di essere presente per l’ultimo saluto”, ha aggiunto l’ex attaccante blucerchiato.
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