Roma, 14 gen. (LaPresse) – Un vero e proprio plebiscito. Giancarlo Abete, candidato unico, è stato rieletto alla presidenza della Figc con il 94.34% dei voti nel corso dell’Assemblea federale elettiva che si è svolta oggi a Roma. In carica dal 2 aprile 2007, il presidente guiderà la Federcalcio per i prossimi quattro anni. “Non siamo irresponsabili, il calcio non rappresenta tutti i mali dell’Italia: non sono i presidenti a creare il debito pubblico, non lo dimentichiamo”, ha detto nel suo discorso precedente alla votazione. “Ci sono troppi orecchianti e parolai che criticano e basta, troppo facile così – ha aggiunto – Il calcio riceve un contributo di 64 milioni ogni anno, soldi che destiniamo all’attività dilettantistica, all’attività giovanile, al funzionamento dei diversi settori e del mondo arbitrale: le società professionistiche non ricevono un euro, ma versano allo Stato italiano 900 milioni di sole imposte. Ecco, quando si critica il calcio bisogna ricordare alcuni punti fondamentali, chi siamo e cosa rappresentiamo. Noi dobbiamo crescere, ma anche il Paese lo deve fare”.

Abete ha detto che quello ricevuto oggi sarà il suo ultimo mandato “perché credo nel ricambio generazionale”. Una volta terminata la votazione ed avuto ufficialmente l’incarico Abete ha spiegato alla platea che “Sarà un quadriennio difficile e complesso”. “Cerchiamo di fare il massimo – ha aggiunto – Da una parte c’è la consapevolezza della criticità del calcio, come razzismo, violenza e calcioscommesse, dall’altra la rivendicazione del fatto che apparteniamo a una realtà nella quale si riversano le realtà del paese”.Riforma della giustizia sportiva, la legge sugli stadi e il rafforzamento della legge sulla frode sportiva, queste le priorità da affrontare nel quadriennio.

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