Milano, 1 gen. (LaPresse) – “E’ ritornata la solita Juventus, una squadra di grande motivazione, determinazione e fame di vittoria. E’ come la Juve di Lippi, di Trapattoni, di Capello… E’ come le Juventus vincenti”. Così Marcello Lippi in una lunga intervista esclusiva concessa ai microfoni di Sky Sport. Nel sottolineare gli ultimi due anni della squadra bianconera, l’ex ct dell’Italia non può non rimarcare il lavoro svolto da Antonio Conte, un suo ex giocatore: “Conte ha dimostrato di avere una ‘juventinita’. Lui ce l’ha, è stato il capitano di una delle grandi Juventus, è stato un esempio sul campo. E’ stato bravo anche a trasmettere i principi tecnico-tattici, perche’ questa Juve non è solo cuore, determinazione e grinta, ma anche organizzazione di gioco in fase difensiva e di costruzione”.
Per Lippi sono anche altri i protagonisti di questa rinascita juventina: “Buffon è tornato a essere un fuoriclasse dopo l’infortunio, l’acquisto di Pirlo è stato determinante e poi l’esplosione definitiva di giocatori come Marchisio, uno dei migliori centrocampisti del mondo, e di Chiellini ormai uno dei grandi difensori al mondo”. Capitolo Del Piero. “Nella storia della Juventus sono andati via grandissimi campioni come Vialli e Zidane, Del Piero è qualcosa di più nella storia del club. E’ stato la Juventus nel mondo, certamente il suo addio è stato più difficile, ma credo che i tifosi se ne siano fatti una ragione. Del Piero avrebbe voluto finire alla Juventus ma ha fatto quello che voleva, un’esperienza completamente diversa”. “Io dirigente Juve? Se ne è parlato in passato, ed era vero, ma è una cosa che non si è concretizzata”, dichiara ancora Lippi.
Per quanto riguarda un futuro come ct della Cina, Lippi non lo esclude: “Credo che sia nei loro pensieri, perche’ no. Ormai ho iniziato a conoscere questo tipo di calcio, i giocatori delle altre squadre e si fa presto a conoscere la realtà in cui si lavoro. Fra due anni la situazione sarà più chiara e potrebbe anche essere una soluzione”, dice il tecnico del Guangzhou Evergrande campione. Nel suo futuro, quindi, non c’è posto per un ritorno in Italia: “L’Italia è il mio paeso, ho nostalgia degli amici, della famiglia, di tutto quello a cui sono legato, ma il lavoro che dovevo fare in Italia l’ho gia’ fatto. E poi in Italia ormai ho un marchio”. Tornando, infine, alla sua seconda esperienza con l’Italia, Lippi spiega i motivi della mancata convocazione di Balotelli. “Non lo ritenevo meritevole di essere convocato in Nazionale tre anni fa perchè non giocava nella sua squadra, lo mettevano in castigo, andava in Under 21 e faceva casino. Quindi perche’ doveva essere premiato? Era questo il mio intendimento. Ma è un giocatore che farà il futuro della Nazionale”.
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