Dal nostro inviato a Londra Andrea Capello
Londra (Regno Unito), 12 ago. (LaPresse) – Ratko Rudic resta l’ultimo commissario tecnico ad aver portato l’Italia sul gradino più alto di un podio olimpico a Barcellona 1992 e diventa anche il primo ad averci fatto salire la Croazia. Il tecnico più titolato nella storia della pallanuoto mondiale, quattro ori olimpici con quello odierno, ha conservato il suo record superando gli azzurri per 8-6 nella finale della Waterpolo Arena di Londra. Percorso perfetto quello dei croati in questa Olimpiade. Mai una sconfitta e due vittorie sull’Italia, la prima nel girone per 11-6. Svanisce quindi all’ultimo ostacolo il sogno dorato del Settebello di Campagna ma bisogna comunque togliersi il cappello davanti ad una squadra che, nel giro di due anni, è riuscita a vincere il titolo iridato al Mondiale di Shanghai 2001 e ad aggiudicarsi l’argento olimpico, il secondo per l’Italia dopo quello di Montreal 1976.
L’Italia apre subito le marcature alla prima azione d’attacco della gara con Gallo in superiorità. I croati provano a pareggiare ma sbattono a più riprese contro l’arcigna difesa italiana ed un Tempesti in formato saracinesca. Gli azzurri dal canto loro trovano il raddoppio con Felugo, cervello e leader della nazionale, ad 1’55” dal termine del periodo. La Croazia si scuote ed accorcia le distanze con Buljubasic a 1’34” ma i primi otto minuti sono nettamente di marca italiana.
A differenza della prima, la seconda frazione vede il predominio croato. La formazione di Rudic prima pareggia sul 2-2 con Jokovic in superiorità poi mette per la prima volta in naso avanti grazie a Barac a 2’05” dal termine. L’Italia fatica in attacco. Nel finale ci prova Felugo con una superba palombella che però si infrange sulla traversa. All’intervallo il punteggio recita 3-2 Croazia con i biancorossi autori di un parziale aperto di 3-0.
Ad inizio ripresa Felugo, unico italiano inserito nella formazione ideale del torneo, spezza l’incantesimo portando l’Italia sul 3-3 ma è solo un’illusione. Dalla parte croata infatti si scatena Boskovic. Il numero 3 segna due volte in meno di un minuto, la prima in superiorità la seconda su rigore concesso per fallo di Gallo, portando i suoi sul 5-3. L’Italia soffre maledettamente in attacco, la Croazia si difende in maniera ermetica e gestisce il possesso fino a fine tempo senza eccessivi problemi.
Nel quarto periodo le cose non cambiano, anzi. In casa Italia affiora la stanchezza e la Croazia è chirurgica nel colpire due volte con Jokovic e volare sul 7-3 a 4’21” dal termine. Un margine incolmabile per il Settebello. La formazione di Campagna comunque ci prova ed a 3’59” mette fine ad una lunga astinenza da gol Giorgetti che accorcia sul 7-4. E’ l’ultima illusione perché Sukno a 3’14” chiude il discorso siglando l’8-4 in superiorità. Le successive reti di Presciutti (8-5) e Felugo (8-6) allo scadere servono solo per rendere meno punitivo il punteggio finale. Giusto così.
“Anche oggi devo dire che abbiamo fatto una partita eccezionale per il 99%. La Croazia ha distrutto tutti, noi l’abbiasmo messa in difficoltà”, ha detto Campagna a fine partita. “E’ mancata un pò di lucidità in fase realizzativa, di furbizia ma a livello di gioco non c’erano tre gol di differenza. Peccato – prosegue Campagna – loro hanno giocato duro ma non mi lamento per gli arbitri”.
Campagna si dice comunque “Orgoglioso dei miei ragazzi, del percorso fatto. Tre anni che io definirei epici. Un’esperienza bellissima e meravigliosa. Se tre anni fa mi avessero dettro che nelle ultime tre competizioni avermmo vinto due argenti e un oro mi avrebebro preso per pazzo. Ringrazio comunque tutto lo staff – conclude Campagna – devo dire grazie a tutti questi meravigliosi giocatori che mi hanno dato grandi emozioni. Ora ci rimetteremo a lavorare per riprenderci lo scettro del migliore”.
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