Londra 2012, ‘Settebellissimo’ manda ko Serbia ed è in finale

Londra 2012, ‘Settebellissimo’ manda ko Serbia ed è in finale

Londra (Regno Unito), 10 ago. (LaPresse) – A 20 anni di distanza dall’indimenticabile finale di Barcellona ’92 l’Italia della pallanuoto torna a lottare per il gradino più alto del podio olimpico. Quello visto oggi alla Waterpolo Arena di Londra contro la Serbia, per usare le parole del presidente del Coni Gianni Petrucci, è stato un ‘Settebellissimo’. Una definizione particolarmente azzeccata perché gli Azzurri dopo aver eliminato nei quarti di finale i campioni in carica dell’Ungheria in semifinale hanno fatto alzare bandiera bianca anche alla Serbia per 9-7 in quella che per i balcanici doveva essere la rivincita della finale del mondiale di Shanghai 2011. Dopo l’oro del ’92 per l’Italia della pallanuoto al maschile è arrivato solamente il bronzo di Atlanta 1996 poi una serie infinita di delusioni. Ora è il momento di scrivere nuovamente la storia. Per farlo però l’Italia dovrà superare una serie tanto infinita quanto affascinante di corsi e ricorsi storici. Sulla panchina dell’imbattuta Croazia, l’avversario che il Settebello troverà in finale, siede infatti quel Ratko Rudic che portò l’Italia al suo ultimo oro olimpico mentre su quella dell’Italia c’è Sandro Campagna, che in quella gara era in acqua alle dipendenze proprio del tecnico croato. Le due squadre si sono già affrontate nel corso della manifestazione e la Croazia si è imposta per 11-6. Da quel momento però l’Italia ha cambiato marcia. “La Croazia prima del torneo ha detto di essere venuta a Londra per la medaglia d’oro, ma noi non ci accontentiamo dell’argento”, ha spiegato il tecnico Sandro Campagna. “I ragazzi sono stati esemplari. Sono molto contento abbiamo dimostrato carattere e cuore – ha aggiunto – ma contro i croati dobbiamo fare ancora meglio di oggi. Dobbiamo essere perfetti”.

L’Italia parte con il piede giusto ed alla prima superiorità numerica fa centro con Valentino Gallo. Ma la Serbia risponde subito, sempre con l’uomo in più, grazie a Prlainovic e si porta in vantaggio con Udovicic. I ragazzi di Campagna però non demordono e rispondono con la personalità delle grandi squadre. Giorgetti in superiorità, Felugo ed ancora Gallo piazzano un parziale di 3-0 che permette all’Italia di chiudere il tempo in vantaggio 4-2. Il dominio azzurro prosegue anche ad inizio seconda frazione. A mettere nel sacco il pallone del 5-2 con una bordata da fuori è Felugo. Per l’Italia, con un parziale aperto di 4-0, sembrerebbe tutto semplice ma così assolutamente non è. I serbi infatti tirano fuori l’orgoglio e grazie alle marcature di Aleksic prima e Nikic poi, entrambe in superiorità numerica, tornano a contatto sul 5-4 Italia. A rimettere due reti di distanza fra le due formazioni ci pensa però ancora una volta Gallo, terzo gol della serata, a 31″ dal termine. All’intervallo il tabellone recita 6-4 Italia. Dopo l’intervallo i serbi entrano in campo con il piglio giusto accorciando le distanze con Udovicic sul 6-5. Successivamente i balcanici perdono Gocic, espulsione definitiva, ma l’Italia non ne approfitta. Nella parte centrale della frazione entrambe le squadre faticano a trovare la via del gol. A ridare il +2 all’Italia ci pensa Presciutti a 3’41” mentre la Serbia risponde con una traversa. Prima della fine del tempo Campagna perde Giacoppo per raggiunto limite di falli ma a 20″ dalla fine Premus si inventa la ‘beduina’ che porta il Settebello sul +3 a soli otto minuti dal termine. Il quarto ed ultimo periodo è un concentrato di emozioni. Filipovic porta la Serbia sul -2 a 5’23” dal termine poi le difese, grandiosa quella dell’Italia, bloccano gli attacchi che restano all’asciutto fino al 9-6 di Perez, cubano d’Italia a 1’18” dal termine che manda in visibilio i tifosi azzurri. Il definitivo 9-7 di Udovicic a 50″ dal termine serve solo per le statistiche. “Sono contentissimo. Negli ultimi 3 anni siamo arrivati in finale in tutte le grandi manifestazioni partendo da zero – ha detto un raggiante Maurizio Felugo – se ho visto la finale del 1992? Mi ricordo che ero in macchina ed alla radio la buonanima di Alfredo Provenzali gridare: Gandolfi, Gandolfi!”. Brividi veri ma antichi perché ora si può scrivere nuovamente la storia. L’appuntamento è per domenica alle 15.50 di Londra.

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