Oslo (Norvegia), 1 mag. (LaPresse) – Una tragedia inaspettata colpisce il mondo del nuoto a meno di tre mesi da Londra 2012. A soli 26 anni è mancato improvvisamente Alexander Dale Oen. Il nuotatore, campione del mondo nei 100 rana al mondiale di Shanghai ed argento olimpico a Pechino, è morto durante un ritiro collegiale con la nazionale a Flagstaff, in Arizona, in seguito ad un arresto cardiaco. Dale Oen è stato ritrovato riverso sul pavimento del suo bagno.
“Tutto è stato fatto secondo la procedura, abbiamo provato di tutto. Ma non siamo riusciti a rianimarlo. E’ difficile da accettare”, ha spiegato il medico sociale della nazionale, Ola Roensen. La federazione norvegese ha spiegato che il ranista aveva solo sostenuto un leggero allenamento ec aveva anche giocato a golf. I compagni di squadra hanno iniziato a preoccuparsi quando si sono accorti che il nuotatore stava trascorrendo troppo tempo sotto la doccia e non rispondeva quando hanno bussato alla porta. “Siamo tutti sotto shock” ha dichiarato il tecnico norvegese Petter Loevberg. “Il nostro pensiero va alla sua famiglia che ha perso Alexander troppo presto”.
Dale Oen era diventato una della grandi stelle dello sport norvegese dopo la vittoria nei 100 rana al mondiale di Shanghai. Un trionfo arrivato a soli tre giorni di distanza dalla strage di Utoya dove Anders Breivik uccise 77 giovani ragazzi. Dopo la vittoria il norvegese aveva dedicato la vittoria alle vittime della strage indicando la bandiera norvegese sulla sua cuffia. “Dobbiamo stare uniti”, questo il messaggio che aveva lanciato ai suoi connazionali al termine della gara.
La morte improvvisa di una fra le più grandi speranze dello sport del paese scandinavo ha lasciato tutti senza parole, sia in patria che all’estero. “Alexander Dale Oen era un grande sportivo per un piccolo Paese. Sono vicino ai suoi amici ed ai suoi familiari”, ha detto il primo ministro norvegese, Jens Stoltenberg. “Non mi sembra possibile che Dale Oen non sia più con noi”, gli ha fatto eco il campione del mondo di sci alpino Aksel Lund Svindal. In Italia il più colpito è stato ovviamente Fabio Scozzoli, suo fiero rivale nei 100 rana. “Non posso credere a questa notizia. Siamo troppo giovani per morire. Lascerà un vuoto incolmabile nella storia della rana mondiale”, ha commentato l’azzurro.
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