Bergamo, 19 apr. (LaPresse) – Ultimo saluto di Bergamo oggi a Piermario Morosini. Dopo il lungo abbraccio della città intorno alla camera ardente, si sono svolti oggi i funerali del giocatore scomparso in seguito ad un malore lo scorso sabato a Pescara.
Ad officiare la messa è stato don Luciano Manenti, parroco della chiesa ai tempi in cui il giocatore frequentava l’oratorio. Nelle prime file è seduta Anna, la fidanzata del giocatore, arrivata poco prima dell’inizio. Durante la cerimonia monsignor Francesco Veschi leggerà una lettera. Poco dopo l’inizio della cerimonia dall’esterno della chiesa si è elevato ancora una volta il coro dei tifosi dell’Atalanta in onore di ‘Moro’. Fuori dall’edificio sono presenti circa cinquemila persone.
“Davvero Mario è nei nostri cuori. Io non ho paura e siamo qui non solo per Mario ma con Mario”. Sono queste le prime parole con cui don Luciano ha aperto la celebrazione dei funerali. “In questi giorni ho scoperto che Dio è la creatura più disarmata dell’Universo. Solo in questo modo permette la vita. In questi giorni Piermario è stata la sua immagine più bella perché è stata creatura di pace”, ha detto ancora don Luciano. “In questi giorni – ha aggiunto – ci siamo pacificati in tanti, prima c’era l’indifferenza”.
“Ti ringrazio perché in questi giorni mi hai insegnato ad essere papà, e ho capito ancora di più cosa vuol dire che Dio è nostro papà”. Così don Luciano ha concluso la sua omelia. Al termine del suo intervento, il sacedote è sceso dal pulpito per andare ad abbracciare i parenti del giocatore seduti nelle prime file, compresa Anna, la fidanzata di Morosini, apparsa visibilmente commossa.
Le note di una canzone di Ligabue hanno accompagnato l’inizio della celebrazione della comunione ai funerali di Piermario Morosini. Si tratta di “Il giorno di dolore che uno ha”, brano che il rocker di Correggio dedicò ad un amico morto in seguito ad una malattia. La canzone è stata eseguita con le chitarre dal coro della chiesa, che ha poi intonato un altro successo di Ligabue, “Non è tempo per noi”. Morosini era un grande fan del cantautore e lo aveva visto in concerto. Un’altra canzone di Ligabue, “Urlando contro il cielo”, aveva accompagnato il corteo fenebre nel corso del giro d’onore all’interno dello stadio Picchi di Livorno. Anche amici e parenti delo giocatore si sono uniti al coro, compresa Anna, la fidanzata.
All’esterno dalla chiesa, intanto, è un tripudio di colori: quelli delle sciarpe delle squadre di calcio affisse al cancello, alternate a striscioni con scritte inneggianti al giocatore e fotografie di Piermario. Un lungo striscione è stato srotolato giù dal campanile della chiesa, recitante: “Piermario uno di noi”. L’accesso al traffico è limitato, nella zona di Monterosso, fino alle 15. Presenti i compagni di squadra del Livorno e i calciatori dell’Udinese. In chiesa anche il presidente della Figc Giancarlo Abete, il ct della Nazionale Cesare Prandelli e quello dell’Under 21 Ciro Ferrara.
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