Livorno, 17 apr. (LaPresse) – Era arrivato a giocare a Livorno da soli tre mesi, Piermario Morosini. Eppure, il lunghissimo applauso che oggi ha salutato il feretro lungo il giro d’onore all’interno dello stadio ‘Picchi’ ha confermato come il giocatore fosse entrato in breve tempo nel cuore dei tifosi e dell’intera cittadina, come se da sempre appartenesse alla comunità. La salma di ‘Moro’, come ormai lo chiamano tutti, è partita questa mattina da Pescara, dove ieri si è svolta l’autopsia. Il corteo funebre è arrivato poco prima delle 15, all’interno di uno stadio Picchi già gremito e avvolto da un rigoroso silenzio. Cinquemila tra cittadini e tifosi livornesi sono accorsi, con doverosa compostezza, per dare l’ultimo, commosso saluto a Piermario, insieme a squadra e dirigenza del Livorno. Presenti anche le vecchie glorie della squadra. Sotto la curva Nord, cuore del tifo più ‘caldo’ degli amaranto, un grosso striscione recitava: “Avevi la nostra maglia, ciao Moro’.

Intorno al campo, si disponevano le giovanili del Livorno, mentre in tribuna d’onore era presente anche l’Empoli calcio. Tutti i giocatori amaranto indossavano per l’occasione la maglia con il 25 in ricordo del compagno di squadra. Un lunghissimo applauso ha accolto l’entrata dentro lo stadio del corteo funebre, mentre gli altoparlanti diffondevano le note di ‘A te’ di Jovanotti e successivamente ‘Urlando contro il cielo’ di Ligabue, di cui Morosini era grande fan. Dopo la sosta sotto la curva Nord, accompagnata dal coro ‘Piermario, uno di noi’, il feretro si dirigeva sotto la tribuna d’onore. Qui, dopo che i compagni di squadre del Livorno deponevano sciarpe e fuori, il vescovo Simone Giusti officiava la benedizione, conclusa con un semplice e sentito ‘Buon viaggio’. Per ‘Moro’, ancora tanti applausi si elevano dagli spalti del Picchi, che si mischiavano ancora alla canzone di Ligabue mentre il feretro usciva dallo stadio. Così si concludeva il saluto di Livorno al suo figlio adottivo Morosini. Una cerimonia breve, intensa. E semplice, proprio come tutti descrivevano Piermario. Poi per il giocatore iniziava l’ultimo viaggio verso la sua Bergamo dove è giunto in serata attorno alle 21. Ad attenderlo diverse centinaia di tifosi davanti alla Curva Nord dello stadio. Fra loro anche il tecnico dell’Atalanta, Stefano Colantuono ed i dirigenti della società orobica. Domani la camera ardente, giovedì i funerali nella chiesa di Monterosso.

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