Roma, 13 apr. (LaPresse) – “Non posso parlare per il codice di giustizia sportiva. Ma sono molto sereno e tranquillo”. Queste le prime parole del centrocampista della Lazio Stefano Mauri al termine dell’interrogratorio alla Procura Federale per il presunto coinvolgimento nella vicenda calcioscommesse. Dal suo sito personale, poi, Mauri ha speso una parola per i sostenitori della Lazio: “Ci tengo a ringraziare tutti i tifosi che in questi giorni mi sono stati vicino, grazie per tutto l’affetto e la carica che mi trasmettete”.

“Non ci sono state contestazioni particolari, ma solo un’illustrazione totalmente spontanea della vicenda. Noi ci aspettiamo l’archiviazione”, hanno invece detto i legali del centrocampista della Lazio, Melandri e Bucesi, sempre al termine dell’interrogatorio. Il confronto con il procuratore Stefano Palazzi è durato circa 3 ore, poi è stata la volta del compagno di squadra Cristian Brocchi.

“Non mi fate parlare, potrei dire cose poche convenienti”, ha detto Brocchi al termine delle cinque ore di interrogatorio. Poi un pensiero ai tifosi: “Non devono – ha detto – dubitare di me”. Brocchi e Mauri sono stati ascoltati in merito alle presunte combine delle partite Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4, ultime due giornate della scorsa serie A. Brocchi, nello specifico, era chiamato a chiarire la conoscenza con l`ex calciatore Alessandro Zamperini, indagato a Cremona.

In precedenza aveva parlato anche il legale della Lazio Gian Michele Gentile, in Procura federale per consegnare una memoria relativa al deferimento del club per le presunte irregolarità nel trasferimento di Mauro Zarate. “La società è vicina ai calciatori. Brocchi e Mauri hanno detto che non c’entrano nulla”, ha detto commentando la vicenda calcioscommesse che vede coinvolti i calciatori biancocelesti. Gentile ha poi aggiunto: “Sono entrambi serenissimi e caricatissimi. Una persona con sensi di colpa non avrebbe il rendimento che sta avendo Mauri in questo periodo e questo dimostra che ha sempre detto la verità alla società e al mister”.

Inevitabile poi parlare della richiesta della Lazio di modifica del principio di responsabilità oggettiva nella normativa della Figc. “Ma se uno calciatore rema contro la società, è mai possibile che ne risponda quest’ultima? Se c’è una responsabilità colposa della società posso capire la responsabilità oggettiva, ma se un calciatore va contro il proprio club perchè quest’ultimo dovrebbe pagare? Per questo siamo convinti che il Coni dovrebbe rivedere la posizione normativa”.

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