Roma, 10 apr. (LaPresse) – “Non spargiamo le voci su presunte liti nello spogliatoio. Sono io l’unico responsabile: lasciamo i giocatori in pace”. Così il tecnico della Roma, Luis Enrique, in conferenza stampa. “Se i calciatori mi seguono ancora? Certo – ha aggiunto – Quando accadrà diversamente non sarò più qui. E vi dico anche che nessuno può giurare che in futuro questa squadra non sarà in grado di fare qualcosa di importante. Abbiamo giovani calciatori e vi chiederei di aspettarli, stanno lavorando benissimo e devono crescere: non dobbiamo massacrarli. So che questo conta poco quando si perde, ma la Roma fa sempre la sua proposta di gioco. Ogni mattina mi alzo pensando di fare le cose giuste per la mia squadra, magari sbagliando, ma lo faccio pensando al bene dei miei ragazzi. Non mi interessano discorsi sulle dimissioni”.

“Se mi vergogno del rendimento dei miei calciatori? No, sono orgoglioso di loro – ha spiegato – Ho visto le loro facce dopo la sconfitta e non sono colpevoli di niente: quel che dobbiamo fare è migliorare tantissimo. Non solo per arrivare al livello che richiedono i nostri tifosi, ma il lavoro continua a essere chiaro e a migliorare. Non dobbiamo pensare a cose che non fanno bene alla squadra”. L’iberico ha parlato anche della lotta per la zona Champions: “La voglia di arrivare al terzo posto ancora c’è, ma al giorno d’oggi la classifica dice che siamo sesti e siamo in questa posizione da tanto tempo. Se riusciamo a fare sette partite a livelli alti possiamo farcela, se rimaniamo come oggi no. Io però ho ancora questa illusione di poterci arrivare terzo. E i miei ragazzi sono con me”.

Infine una battuta sull’Udinese: “Guidolin è un ottimo allenatore e la sua è una buonissima squadra. Basano il loro gioco sul possesso palla e verticalizzano molto bene – ha concluso – Stanno davanti a noi da tutta la stagione, ma siamo ancora vicini a loro e possiamo farcela”.

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