Milano, 3 apr. (LaPresse) – “Lavoriamo per migliorare il nostro servizio. La tecnologia in campo? Noi applichiamo le regole, se si vuole fare un passo in avanti siamo felici. L’arbitro di porta? Siamo favorevoli e non saremo noi ad ostacolare il progetto”. Così in un’intervista a Sky il presidente dell’Aia Marcello Nicchi commenta le ultime polemiche sulle direzioni di gara e risponde a Galliani che in una lettera al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete sull’adozione di un arbitro dietro la porta anche in Serie A. “La rete di Muntari a Milano? C’è poco da discutere, è un errore grossolano e studiamo come sia potuto accedere”, spiega Nicchi che invece sull’episodio della rete fantasma di Robinho a Catania commenta: “Nessuno può dire dimostrare che era gol, si parla di cose che non esistono”.
Sulla richiesta di Galliani: “Finché le cose rimangono nell’ambito dell’educazione e della correttezza, accettiamo le critiche”, sottolinea il numero uno degli arbitri. “Quando si sbaglia si accettano le critiche, ma quando facciamo bene vorremmo che ci fosse riconosciuto”, aggiunge. “Come si comporta un arbitro quando sa di aver sbagliato? Reagisce come un calciatore”, evidenzia Nicchi. “Sono una squadra importante e di grande valore, stanno facendo bene e faranno sempre meglio. Più vengono supportati dalla serenità dell’ambiente, più lavoreranno meglio”. In un momento così delicato per il campionato, Nicchi chiede “agli addetti ai lavori rispetto e collaborazione per dare uno spettacolo gradevole alla gente”. Riguardo la possibilità che un giorno gli arbitri possano spiegare le loro decisioni dopo le partite: “Eravamo vicini a farlo”, spiega Nicchi. “Ma visti gli ultimi episodi, siamo stati costretti a rallentare questo processo. Se il clima diventerà più disteso non avremo nessuna difficoltà a venire nelle trasmissioni sportive. Oggi non è ancora il momento, se dopo ogni errore si va avanti a parlarne per cinque mesi significa che non siamo maturi”.
Una frecciata anche ai telecronisti: “Sento troppi che fanno la cronaca dell’arbitraggio. Non va bene, quello che vedono le telecamere non è quello che si vede in campo”. “Noi siamo contenti se venisse adottata la tecnologia, ma vale la pena spendere tutti questi soldi solo per la Serie A, visto che magari poi accade un solo episodio nella stagione? Non è meglio destinarli ai settori giovanili?”, si chiede ancora Nicchi. “Tanti occhi hanno la possibilità di vedere di più, ma se un arbitro di linea fa sbagliare l’arbitro ufficiale, di cosa parliamo? Può darsi che tanti occhi vedano in modo diverso”. Da Nicchi ancora parole di elogio per i ‘fischietti’ italiani: “Gli arbitri stanno bene e lavorano con grande serenità e capacità”. Anche sul piano internazionale: “Siamo molto presenti nel mondo europeo, significa che siamo apprezzati per quello che facciamo”.
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