Milano, 27 mar. (LaPresse) – “È un bellissimo sogno, siamo passati dalla vittoria a Londra che sembra lontana di qualche mese, a quello che è accaduto ieri. Sono emozioni che solo il calcio può trasmettere”. Così esordisce il neo allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni nella conferenza di presentazione. “Quello della squadra giovanile – prosegue l’ex mister della Primavera – è stato un successo di tutti, frutto di un lavoro di anni e anni. È una vittoria dell’Inter e del calcio italiano”. La chiamata in prima squadra, prosegue Stramaccioni, è stata “totalmente inaspettata. Un sogno regalato dal presidente Moratti che cercherò di onorare al meglio”.

“Con la squadra – così il neo tecnico – sono stato sincero, sono stato me stesso”. “Per me è un orgoglio allenare questi grandi campioni. Fino a ieri – prosegue l’ex allenatore della Primavera nerazzurra – li ammiravo dall’altra parte del cespuglio. Adesso sono i miei grandi campioni, uno spogliatoio di una professionalità pazzesca. È un piacere ed è stato facile comunicare subito con loro”.

“Se ho paura? Se decidi di fare questo lavoro è un sogno, punto. Puoi essere concentrato sul come preparare il tuo lavoro e svilupparlo – prosegue l’ex mister della Primavera nerazzurra – ma il termine paura è inesatto. Da quando il presidente mi ha chiamato, la testa ha iniziato a girare solo sul lavoro da fare sul campo e su fare bene con i ragazzi”. Sulla possibilità di aggregare qualche giovane alla prima squadra, Stramaccioni chiarisce: “Il discorso è complicato. Hanno un grande talento, sono un patrimonio dell’Inter, la società deciderà con il tecnico come gestirlo al meglio. Il rischio è precorrere l’evoluzione di un ragazzo. Il presidente – continua il nuovo allenatore – ha dato un segnale preciso, oggi alcuni della Primavera erano aggregati con noi”.

“Ieri, dopo l’incontro con il presidente, ho pensato che ero stato me stesso. Se Moratti ha deciso di darmi questa possibilità, è per quello che mi ha visto fare in questi sei mesi in campo. Ho la certezza del mio lavoro e delle mie idee. Non ho paura di bruciarmi”, così Stramaccioni. “Devo andare in campo e fare quello che il presidente mi ha chiesto di fare”, continua l’ex mister della Primavera nerazzurra. “Ci sono tanti professionisti e la società mi è vicina. Ogni decisione è condivisa. Io devo fare il mio sul rettangolo di gioco, i giocatori faranno il resto”, prosegue Stramaccioni, chiamato in sostituzione di Claudio Ranieri.

E ad augurare buona fortuna al nuovo mister è anche arrivato un gradito ospite: Mario Balotelli. L’attaccante del City, in visita alla Pinetina per salutare i vecchi compagni, ha fatto ‘irruzione’ durante la conferenza di presentazione di Stramaccioni per stringergli la mano. “Questa è una carrambata…”, ha commentato il neo tecnico nerazzurro.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata