Torino, 27 mar. (LaPresse) – “La Coppa Italia è definita da alcuni anni Coppa del Presidente della Repubblica quindi è naturale che la sede della finale sia a Roma”. Così in una nota pubblicata sul sito della Juventus il presidente del club bianconero Andrea Agnelli, commentando la questione legata alla sede della finale della competizione che tante polemiche ha generato negli ultimi giorni. Per il match tra Juventus e Napoli, prevista all’Olimpico il 20 maggio, era stato ipotizzato uno spostamento per questioni di sicurezza legate alla capienza dell’impianto. “Appena tre anni fa – continua Agnelli – si è disputata allo Stadio Olimpico la finale Barcellona Manchester United, non si vede per quale motivo non si possa giocare Juventus-Napoli”.

Era stato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ad avanzare l’ipotesi di un trasloco dall’Olimpico, magari destinazione San Siro. Il patron dei campani si è però detto d’accordo con la posizione di Agnelli: “Nessuno – chiarisce il patron dei partenopei – ha mai messo in dubbio Roma, visto che ha organizzato una finale di Champions. Il problema è garantire ai tifosi juventini e napoletani di poter partecipare all’evento, soprattutto a quelli che sono venuti tutto l’anno allo stadio”.

“Ho sentito dire – prosegue De Laurentiis – che potevano entrare solo quelli con la Tessera del tifoso. Noi abbiamo avuto più di un milione e duecentomila spettatori al San Paolo che si comportano in maniera corretta dimostrandolo pure a Londra. Il misunderstanding nasce nell’aver detto che noi non vogliamo subire dall’alto le decisioni, per questo ho bloccato la vendita dei tagliandi del 2 aprile”. IL presidente del Napoli ribadisce “che se le autorità non garantiscono la sicurezza di chi viene allo stadio, io non vengo a giocare a Roma. Cos’è questa storia che serve la Tessera per vedere la finale? E’ una cosa inaudita”, così ancora il patron dei campani. “Sono d’accordo con Agnelli”, ribadisce. “Io voglio che la partita sia sicura”.

Una telefonata di chiarimento tra il presidente del Coni Gianni Petrucci, che aveva minacciato in seguito alle polemiche di non concedere lo stadio Olimpico, e il presidente di Lega Serie A Maurizio Beretta ha sancito la fine della questione: la finale si disputerà regolarmente a Roma.

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