Milano, 24 mar. (LaPresse) – “Dal punto di vista della classifica la partita è più importante per loro che per noi. Non partiamo come favoriti e mi dispiace perchè avrei voluto essere dall’altra parte”, così il tecnico dell’Inter, Claudio Ranieri, in conferenza stampa. “Rischiano più loro perchè perdendo vedono allontanarsi il Milan – ha aggiunto – ed hanno anche il timore, credo, che l’Inter possa essere la squadra che viola il loro stadio e gli fa perdere la prima partita”. “Se giocare senza nulla da perdere ci fa sentire più leggeri? Me lo auguro – ha spiegato – siamo pronti ad affrontare questa Juve che sta facendo molto bene”.
“Il nostro obiettivo? Pensiamo a fare bene domani sera che sia la scintilla giusta per fare un bel finale di campionato – ha spiegato Ranieri – dobbiamo essere professionisti. Siamo pagati fino all’ultimo giorno e quindi dobbiamo dare sempre il massimo”, ha aggiunto. “Chi tirerà un eventuale rigore? Milito è il primo rigorista Pazzini è il secondo”, ha detto Ranieri. Riguardo alla formazione che metterà in campo l’allenatore ha anticipato la prima convocazione di Fredy Guarin: “Vediamo oggi nella rifinitura ma il ragazzo si è mosso bene – ha spiegato – Alvarez? Ha avuto un risentimento al polpaccio quindi finchè il dottore non mi dice che si può allenare non posso prenderlo in considerazione”.
Infine una inevitabile battuta su Calciopoli: “E’ stato uno dei momenti peggiori del calcio italiano. Meno se ne parla meglio è”, ed una, più articolata, sulla sua esperienza in bianconero: “Presi una squadra che veniva dalla serie B, una squadra senza tanti campioni, adesso sono passati 4 o 5 anni nei quali è cambiato tutto, si sta costruendo un nuovo progetto, è cambiata totalmente la filosofia e soprattutto il badget, che prima era molto stretto. Non faccio differenze sul peso specifico, c’era una risurrezione che doveva avvenire e credo che il lavoro sia stato fatto bene – ha spiegato – Se sono dispiaciuto per non aver continuato a Torino? Ognuno di noi ha un suo karma, una sua storia, io dove sono andato ho sempre ricostruito, ma a compromessi non scendo e posso sempre guardare tutti negli occhi. Si dovevano scegliere i giocatori in tre, nel momento nel quale io sono stato escluso dalle decisioni, sono andato via”, ha precisato Ranieri.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata