Milano , 1 mar. (LaPresse) – “La faccia ce la mettiamo sempre e, allora, eccomi qui”. Esordisce così Diego Milito, nell’intervista che andrà in onda questa sera su Inter Channel. All’attaccante – si legge sul sito nerazzurro – i tifosi chiedono come si senta: “A livello personale – risponde – meglio, ma siamo in difficoltà come squadra in questo momento e quindi il singolo va in secondo piano. L’importante è uscire da questa situazione, con una vittoria che ci dia tranquillità e sicurezza, già da domenica”.

“Quando andiamo in giro la gente ci chiede di vincere, di vincere ancora come in passato, e lo vogliamo fare. Noi siamo i primi a soffrire questa situazione, cerchiamo di dare il massimo, ma purtroppo questo è un periodo di difficoltà e dobbiamo essere più uniti che mai: squadra, società e tifosi. Sono convinto che la nostra gente continuerà a sostenerci come ha sempre fatto”.

“La prima cosa che voglio chiarire è che noi siamo col mister, sappiamo che nelle difficoltà i primi a pagare sono gli allenatori, ma noi siamo quelli che scendiamo in campo e dispiace. Noi siamo con lui e cercheremo di dare il massimo già da domenica per trovare più sicurezza con una vittoria”, ha detto ancora l’attaccante dell’Inter. “Cercheremo – aggiunge – di dare il massimo come squadra e altrettanto farò io come singolo, anche per ripagare la fiducia che i tifosi hanno in noi. Fa piacere che la gente sia con noi, è importantissimo”.

Si parla quindi dell’ultima gara giocata, quella a Napoli: “Non sono contento della prestazione di Napoli, ma – senza cercare alibi – venivo anche da una settimana difficile, in cui ero stato a letto sei giorni per l’influenza, non stavo bene. Noi comunque cerchiamo sempre di dare il massimo: in qualche partita certo abbiamo anche avuto un po’ di sfortuna, come col Novara ad esempio, mentre la gara più brutta che abbiamo fatto è stata con la Roma. Non mi piace questo momento, vorrei sempre essere nella posizione in cui l’Inter è giusto che sia. Non dimentichiamoci che 13 mesi fa eravamo Campioni del Mondo. Lavoriamo per tornare noi stessi”.

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