Genova, 28 feb. (LaPresse) – “L’attacco è un po’ da ricostruire. Ho sempre detto che voglio aspettare fino all’ultimo Cassano e Giuseppe Rossi ed eventualmente completare la batteria degli attaccanti”, così in conferenza stampa il commissario tecnico della Nazionale azzurra Cesare Prandelli spiegando di tenere molto all’amichevole di domani sera contro gli Usa per “avere indicazioni importanti” a tale proposito. “La gara può essere utile per farmi capire come completare il reparto degli attaccanti. Non so cosa accadrà da qui a fine campionato, mi auguro che non ci siano infortuni ma devo farmi eventualmente farmi trovare pronto. Non solo pensando alle seconde alternative, ma anche alle terze”.

Al mister azzurro vengono chieste le sensazioni a pochi mesi dall’inizio degli Europei: “Dobbiamo arrivare pronti all’appuntamento di giugno, anche se manca poco tempo. Le principali avversarie sono Spagna, Germania e Olanda, ma noi dobbiamo pensare al nostro girone e a passare il turno: la Croazia è una squadra temibile al pari delle altre”.

“Il gruppo è solido – prosegue il mister azzurro in merito alle ultime polemiche che hanno attraversato anche l’ambiente della Nazionale – siamo consapevoli che ci saranno tensioni, ma dipenderà tutto da noi”. E cita come esempio positivo quello di De Rossi, escluso da Luis Enrique per la gara della Roma a Bergamo: “Ha affrontato l’argomento con molta lucidità, è un messaggio importante”.

“Non penso di essere un integralista”, si difende Prandelli in merito al ‘codice etico’ adottato nell’ambiente azzurro. “Creare una squadra ed un gruppo che possieda dei valori, non solo tecnici, non significa essere integralista ma rispettare le regole. In un mondo civile – prosegue Prandelli – le regole vanno rispettate, come in tutti i nuclei familiari”. “Devi sapere dire di no in certi momenti, in altri va dato spazio al dialogo e alla discussione, e poi perché no, si possono anche rivedere certe regole”, così il tecnico azzurro.

Capitolo Balotelli. “Otto giornate sono tante per un attaccante. Lui è un grande giocatore, deve saper accettare la provocazione”. “Chi cade nelle provocazioni – ha aggiunto il mister azzurro, che non ha convocato l’attaccante del City per l’incontro di domani sera – è un limite dei giocatore mediocri. I grandi giocatori non devono reagire”.

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