Milano, 29 nov. (LaPresse) – “Lo scopo del tavolo della pace? Per conto mio deve essere costruttivo. Il passato? Ci sono altri che giudicano, che hanno già giudicato o che stanno giudicando: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato”. Così il presidente dell’Inter Massimo Moratti in un’intervista all’agenzia radiofonica Area riportata dal sito della società nerazzurra a margine di un incontro all’Inter Club Montecitorio.

Moratti ha parlato anche dello scudetto del 2006: “Se Agnelli mi chiedesse di restituirlo? Va bene che siamo vicino a Natale, ma non credo che pretenda che gli faccia quel regalo… (sorride; ndr). Credo che quello sia qualcosa di cui sinceramente si può parlare come si può parlare in un bar, ma non sono quelli i tavoli in cui si decide se qualcuno ha avuto per fortuna o per sfortuna un certo tipo di atteggiamento, di comportamento, e qualcun altro no. Certo quel tavolo può solo servire per dire ‘va bene, facciamo finta di dimenticarci di tutto e andiamo avanti’. E questo lo posso dire io, soprattutto”.

Moratti ha voluto anche fare una precisazione rispetto al tavolo che era stato proposto in precedenza da Della Valle: “Allora l’invito era a un tipo di tavolo in cui io ero l’imputato innocente però ero l’imputato – ha aggiunto – Questo è un tavolo che non credo proprio abbia questo tipo di impostazione, anche perché come era assurda allora sarebbe assurda adesso”.

Infine una battuta sul mercato ed in particolare sul fair play finanziario: “Io credo che il fair play finanziario capiterà sulla testa di tutti, ma non è una questione di fair play finanziario ma di obiettivi e situazioni talmente diverse nel mondo che non si può neanche essere così stonati da pensare che il calcio possa comportarsi diversamente – ha concluso – Però, abbiamo sempre dei doveri e lo terrò presente al momento giusto”.

Sul discusso ‘tavolo della pace’ in serata è arrivato il commento di Gianni Petrucci: “Nessuno può dettarmi l’agenda, invito chi voglio”, dice il presidente del Coni. “Non so perché è stato definito ‘tavolo della pace’, non ci sono guerre in corso – ha continuato – ogni giorno c’è una puntata di questa telenovela. Ho parlato con gli interessati, tutti mi hanno detto come la pensano, ma poi alla fine sono contenti solo se polemizzano con me. L’incontro servirà soprattutto a rasserenare gli animi nel mondo del calcio, vado avanti per la mia strada”.

“Sono tutti preoccupati per cosa diranno loro e nessuno su quello che dirò io” ha evidenziato Petrucci, ribadendo che nel corso del ‘tavolo’ il Coni non sarà “parte passiva” nonostante “tutti lo diano per scontato”. “Parlerò ed esprimerò il mio punto di vista – continua – spiegando cosa si può fare per lo sport italiano. Nessuno può dettarmi l’agenda, gli inviti li faccio io, interpellerò chi può contribuire a rasserenare gli animi”.

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