Catania , 12 ott. (LaPresse) – Anche la quarta giornata si tinge d’oro per la scherma azzurra ai Mondiali di Catania. Paolo Pizzo ha vinto la medaglia d’oro nella spada maschile. Nella finale, l’azzurro ha sconfitto 15-13 l’olandese Bas Verwijjlen. Quella di Pizzo è la quinta medaglia azzurra nel corso della manifestazione.

L’azzurro, catanese e dunque seguito da un gruppo assai nutrito di amici e parenti, aveva battuto nella prima semifinale lo svizzero Fabian Kauter con il punteggio di 15-12. In precedenza, nei quarti, aveva superato anche lo scoglio rappresentato dal magiaro Imre col punteggio di 15-11. Pizzo, sostenuto da una carica straordinaria, aveva superato nel tabellone dei 16 lo statunitense Thompson per 15-9, mentre nei 32 aveva sconfitto l’ucraino Herey per 15-11. Al primo turno aveva avuto la meglio sul finlandese Lahtinen per 15-7.

“Sto vivendo un sogno, non mi sembra vero. Sono un ragazzo che ha lottato. Prima facevo pallavolo (tradizione di famiglia, ndr), calcio e scherma. Scelsi la scherma. A 13 anni ho lottato contro un tumore al cervello. I medici, dopo l’operazione mi dissero che non avrei più potuto fare certi sport, tra questi la scherma. Bè, ho disubbidito!”. Così il neo campione del mondo esprime tutta la sua gioia per la medaglia d’oro appena vinta.

Paolo Pizzo da Pedara, ma catanese sino al midollo, si confessa candidamente: “stare a Roma non è semplice. Mi manca la mia terra, mi manca il mare e soprattutto l’Etna, tanto che mi sono fatto tatuare il suo nome latino. Ogni mattina mi sveglio e penso alla Sicilia. Vincere qui è bellissimo. Appena ho messo l’ultima stoccata mi sono buttato a terra per baciare la mia terra. Dediche? A tutti quelli che mi sono stati accanto, dalla mia famiglia all’Aeronautica Militare, ma soprattutto a chi è costretto a lottare per un sogno. Io ce l’ho fatta”.

Nella spada maschile paralimpica oro anche per William Russo. Lo spadista palermitano si è imposto nella finalissima su Sergey Barinov (Rus) 15-10. Un assalto perfetto, con colpi al polso di grande caratura. Sempre avanti, ha mantenuto il vantaggio con la giusta lucidità fino al colpo che gli ha regalato la medaglia d’oro. In precedenza, dopo le 2 vittorie e 2 sconfitte al girone, aveva battuto l’ucraino Oleksiy Sundiyev 15-12 in semifinale, dopo aver passato di diritto il turno di quarti in virtù dell’ottimo piazzamento in classifica al termine della fase a girone.

Si ferma ai quarti l’avventura azzurra nella prova di sciabola femminile. Irene Vecchi è stata l’ultima delle azzurre a salutare il Palaghiaccio . La livornese si è infatti fermata ai quarti, essendo stata sconfitta per 15-7 dalla campionessa olimpica 2004 e 2008, la statunitense Mariel Zagunis. Stop nel tabellone delle 16 per Gioia Marzocca, fermata dalla russa Diatchenko per 15-9. L’azzurra, che aveva superato nel primo turno l’israeliana Palffy per 15-4, ha sconfitto anche la francese Perrus per 15-12.

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