Maranello (Modena), 4 ott. (LaPresse) – “Mi hanno detto che c’è stato un po’ di polverone in seguito ad una frase detta dal mio ingegnere di pista alla radio durante la gara di Singapore. A parte il fatto che non mi ricordavo proprio di quanto aveva detto Rob, penso che non serva a niente adesso fare polemiche e tentare di collegare questo episodio con il successivo contatto con Hamilton: sono due fatti separati e non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro. Sono sicuro che con Lewis avremo modo di chiarirci e mettere una pietra sopra su tutta questa storia, com’è giusto che sia fra due piloti. Quello che succede in pista deve rimanere lì”. E’ quanto scrive Felipe Massa nel suo blog personale sul sito internet della Ferrari.

Chiuso il capitolo Singapore, Massa inizia a parlare dei prossimi appuntamento in Giappone: “Mi piace molto la pista di Suzuka e, in termini di divertimento, è alla pari con Spa, soprattutto perché ci sono molte curve veloci che sono impegnative e danno davvero soddisfazione quando si affrontano nella giusta maniera”.

“Spero che potremo essere in grado di lottare per le posizioni di vertice anche se, a questo punto della stagione, non ci saranno molte novità in termini di sviluppi aerodinamici e di altro genere. Anche se a noi piloti la pista piace molto – aggiunge Massa – è vero che spesso la corsa è stata un po’ frustrante perché i sorpassi non sono mai stati facili ma stavolta, fra DRS, KERS e ruolo delle gomme Pirelli, credo che la situazione cambierà. Credo che ci sia l’intenzione di avere due zone per usare l’ala posteriore mobile in gara, il che sarebbe un grande aiuto”.

Massa parla anche del Giappone e del minacciato e poi rientrato boicottaggio dei piloti della MotoGp, dopo il disastro nucleare di Fukushima: “Sono contento di andare in Giappone. Ho sentito dire che alcuni dei piloti di Moto GP pensavano di boicottare il loro Gran Premio del Giappone, che si svolge su un circuito più vicino alla centrale nucleare di Fukushima, ma noi corriamo a Suzuka, situata in una parte totalmente diversa del Paese. Non ho alcuna preoccupazione ad andare in Giappone e penso che sia un bene che la Formula 1 offra il consueto spettacolo in una nazione che ha sempre apprezzato il nostro sport. Mi piace il Giappone, non soltanto la pista dove corriamo, e sono felice di poter fare anche lì il mio lavoro, sperando di vedere le persone contente e sorridenti. A Suzuka si sente la passione che hanno per la Formula 1 e non vedo l’ora di arrivarci”.

amr

041630 Ott 2011

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