Roma , 24 set. (LaPresse) – “Io non chiedo tempo o fiducia, ma non penso alle dimissioni”. Lo ha detto l’allenatore della Roma Luis Enrique nella conferenza stampa alla vigilia del match tra Roma e Parma. “Io mi considero un grande allenatore? Sono un buon allenatore. Perchè sono modesto – replica il tecnico iberico – mi piacerebbe sapere chi l’ha detto però, perchè senno è un’ipotesi un pò ridicola. Mia nonna che è morta diceva che era un grande calciatore, è una bugia. Quando fai una domanda come questa per rigore professionale devi dire chi ha detto questo”. Tornando sulla gara contro il Siena, Luis Enrique dichiara: “Abbiamo commesso tanti errori, la velocità della palla, non siamo quasi mai arrivati nell’area. E’ una partita che dimentico, prendo le poche note positive ma adesso sono preoccupato sul Parma, sul suo contropiede, sulla sua abilità dai calci piazzati”.

“Io voglio vedere – ha proseguito – la miglior versione di Totti, De Rossi, Osvaldo, di tutti i giocatori. Vedo un rendimento ottimo da parte di Totti e De Rossi, mi preoccupa la situazione generale. L’ho detto: sono il responsabile di tutto quello che succede nel male. Il mio modello di gioco non è quello che avete visto – prosegue – pure i giocatori lo sanno. Però non è facile ma continuo a lavorare su questi punti”. Per quanto riguarda la gara di domani, Luis Enrique fa il punto sui convocati: “Gago è infortunato, ha preso un colpo al polpaccio. Juan ancora non è in condizione fisica, aspetto che si alleni a un livello superiore e possa darci una mano. Cicinho è una scelta tecnica”.

Luis Enrique ribadisce poi la convinzione nelle sue idee. “Non cambio la mia concezione di calcio. I numeri sono negativi per questo non mi ci soffermo ma credo di poter ribaltare questa situazione, discorso diverso è adattare il modulo ai propri giocatori, quello credo sia sintomo di intelligenza per un allenatore”. Sul futuro è ottimista: “Non sono preoccupato per questa situazione fisica – aggiunge l’allenatore iberico – è normale quando non arrivano i risultati. Non ho visto nessun calciatore fare degli allungamenti, mentre gli avversari sì. E’ normale perchè i risultati non sono ottimi, ma questo fatto non mi farà cambiare l’allenamento. Le tre partite in settimana è uno sforzo fisico importante”.

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