MILANO – “Il calcio è lo strumento ideale per raggiungere grandi quantità di potenziali utenti, quello che consente di ottimizzare al meglio l’investimento. Siamo stati contattati dalla lega pro per sponsorizzare il campionato ma abbiamo deciso di non aderire all’invito, come invece ha fatto la Serie B con Bwin. Non è facile superare gli scandali come quello di scommessopoli che ha colpito il calcio italiano nell’ultima estate”. Lo ha affermato Fabio Schiavolin, amministratore Delegato di Cogetech, nel corso della conferenza su media e sport organizzata da Gaminglaw nell’ambito dell’Eig in corso a Milano.

“Abbiamo l’esigenza di comunicare il nostro prodotto ai giocatori – ha proseguito – e lo sport è una delle chiavi per raggiungere le persone: trasmette emozioni, comunica valori, è un fenomeno universale senza barriere. I big media intensificano le emozioni: d’altronde, il 60% della popolazione pratica uno sport, ogni giorno sei milioni di persone leggono un giornale sportivo. Per gli italiani, lo sport è fondamentale. Lo sport stesso è un media, le multinazionali lo usano come un vettore del messaggio e del brand. Nelle scommesse, i giocatori sono degli utenti professionali dei media, che li aiutano a comprendere meglio l’evento su cui scommetteranno. Finché Cogetech è stato un B2B, non avevamo bisogno di diffondere il marchio: da quando siamo B2C, abbianmo scelto partrnership locali in grado di supportare i nostri punti vendita. Dal 2010, abbiamo lanciato il nuovo brand, Iziplay, e abbiamo iniziato a sponsorizzare anche squadre molto note, nell’ambito di campagne di marketing, scegliendo il Genoa, una squadra gloriosa e con un pubblico ampio nel Nord d’Italia, dove siamo molto presenti. Abbiamo poi supportato la Virtus Bologna di Basket e la Final Four di Eurocup a Treviso. Così abbiamo cercato di trasmettere emozioni, e il ritorno dell’investimento è stato molto alto anche se quest’ultimo richiede ulteriori risorse finanziarie e umane per “seguire” la stagione della squadra sponsorizzata anche in termini di hospitality e di eventi. E’ stata un’esperienza importante che ripeteremo. Forse non c’è ancora nel nostro paese la collaborazione tra squadre e concessionari-sponsor che c’è in Inghilterra, credo però che ci arriveremo”. Commentando le difficoltà che gli operatori del gioco incontrano nel trovare spazi sui grandi Media, Schiavolin ha detto che in Italia c’è poi una prima classe di giochi come il Lotto – e faccio l’esmpio del “Lotto alle otto” sulla rai – che sono nella cultura nazionale. Gli altri devono faticare per trovare i loro spazi, visto che c’è un gap di 20 anni tra certi giochi e i nuovi prodotti. Il nostro obiettivo strategico ora è spiegare che il mercato italiano è strettamente regolato e controllato”.

NT/Agipro

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