Edoardo Vianello: “Ecco perché oggi non ci sono più tormentoni” 

Edoardo Vianello: “Ecco perché oggi non ci sono più tormentoni” 

“Oggi c’è troppa scelta. La mia preferita? Annalisa”

‘Guarda come dondolo’ (1962), ‘Abbronzatissima’ (1963), ‘I Watussi‘ (1963). Edoardo Vianello si può considerare il numero 1 quando si parla di tormentoni. Un vero reuccio. Eppure il suo brano preferito resta ‘Il capello’.
“Perché è una canzone completa, uno sceneggiato con anche una storia curiosa e sempre di attualità. Poi amo ‘Abbronzatissima’. Metto al terzo posto ‘Pinne, fucile ed occhiali’ che è originalissima. E poi, per rispetto dico ‘I Watussi’ perché è il disco che ha venduto più di tutti e quindi devo mettercela per forza”. 
Così Edoardo Vianello a LaPresse. Un artista in grande spolvero anche nel 2025. “Sto facendo dei concerti. Ne ho fatti sei e devo farne altri sette. Domenica 3 agosto sarò a Colle Strada, una frazione di Perugia, poi a Fiumicino il 20 agosto, il 24 sono a Francavilla  Fontana, il 25 a Porto Cesareo. A settembre ho il 7 Sulmona, il giorno dopo vado in provincia di Frosinone a Vallerotonda, l’ultima data nel Salento a Muro Leccese”. 

“Perché oggi non ci sono più tanti tormentoni come negli Anni ’60, ’70 e ’80? Perché c’è troppa proposta – risponde Vianello – e uno non fa in tempo ad affezionarsi a una canzone che ne spuntano tante altre. Un tormentone non nasce, ma è un brano che diventa tormentone se ascoltato tante volte”.

“Il mio preferito di quest’anno? Ammetto che mi occupo poco delle novità, tuttavia dico che mi piace molto Annalisa. La trovo spiritosa nel modo di cantare. Nei miei concerti invece il brano che mi chiedono di più è ‘I Watussi’. Infatti lo canto subito. È la seconda canzone della scaletta dopo che apro sempre con ‘Pinne fucili e occhiali’. Poi la rifaccio alla fine”.   

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