Luciano Ligabue si presenta davanti al suo pubblico a Campovolo con la base della canzone intorno a cui ruota le celebrazione evento di ‘La Notte delle Notti’, quella ‘Certe Notti’ uscita 30 anni fa, summa della poetica del rock stradaiolo dell’Emilia come il Midwest americano, personificata dal Liga. E lui la fa cantare alla sua gente, a casa sua. Liga in realtà non c’è ancora fisicamente, arriva alla seconda canzone con ‘I ragazzi sono in giro’, altro tema tipicamente suo, quello dell’amicizia, della gang, del noi contro tutti, ma senza connotazioni fuorilegge.
Look da rocker, tutto in nero, con jeans e gilet di pelle e Ray Ban a goccia, Luciano con il suo gruppo attuale, in cui oltre al fido Federico Poggi Pollini alla chitarra, spicca il figlio Lenny alla batteria, spinge forte e si gode la vista sterminata della sua gente. Sono 100 mila ad affollare la Rcf Arena e saltano e cantano all’unisono su ‘Questa è la mia vita’ e ‘Duri hanno due cuori’.
“Un dato è certo ed è che siamo qui ed è merito anche di chi mi ha convinto venti anni fa, Claudio Maioli“, dice il cantante di Correggio, ringraziando il suo storico ex manager. Sugli schermi appaiono immagini di Las Vegas, la città del rischio che ha plasmato l’immaginario del disco che viene celebrato e da cui è tratta ‘Certe Notti’, ‘Buon Compleanno Elvis’. Il musicista emiliano lancia poi la bordata green: “Ci vogliono dire che in fondo d’estate ha fatto sempre caldo, cosa vuoi che siano 350 frane, esondazioni e mareggiate all’anno in Italia. Questi qui, i capi del mondo ne avranno di figli e nipoti, i cosiddetti, ma cosa vuoi che sia”, le sue parole per introdurre ‘Cosa vuoi che sia’.
C’è spazio poi per una galleria di donne iconiche sullo schermo: da Rita Levi Montalcini a Nilde Iotti e Liliana Segre passando per Monica Vitti e Mariangela Melato. Come sempre a Campovolo si alternano tutti i musicisti che hanno accompagnato il Liga negli anni e allora è tempo di tornare agli esordi con i Clandestino e una ‘Figlio di un cane’, che sa di punk e la favola rock ‘Bambolina e Barracuda’.
Scorrono solo classici ormai e ci si rende conto che Ligabue ne ha scritti tanti in carriera a sentirli tutti insieme: ‘Non è tempo per noi’ semi-acustica , ‘Piccola Stella Senza Cielo’ e una ‘Balliamo sul Mondo’ che fa saltare in aria Campovolo mentre gli effetti dei led trasformano i fan in un mappamondo.
Poi ancora karaoke su ‘Sogni di Rock’n’Roll’. Nuovo cambio gruppo con ‘La Banda’. Liga è vestito come il Re Del Rock a Vegas e allora ecco ‘Buon Compleanno Elvis’. Arrivano ‘Seduto in riva a un fosso'(“Otis Redding aveva il mare per scrivere ‘The Dock Of The Bay, a Correggio abbiamo i fossi”, scherza lui, in un altro omaggio alla sua terra), ‘Vivo o Morto X’ e l’intensa ‘Hai Un Momento Dio’. È il momento del vero omaggio all’America: un truck di quelli che si vedono sulle highways degli Usa con rimorchio gigante su cui è montata una Cadillac trasporta Ligabue e la band in uno stage mobile per un paio di brani. Si torna sul palco vero e proprio.
Le luci sono spente e si sente la voce di Roberto Benigni estratta dall’intervento a ‘Propaganda Live’ su la7 contro gli orrori di Gaza e Ucraina, evocati anche dalle scritte sugli schermi, che invocano un ‘Basta ai massacri’ nella Striscia, a Kiev, in Sudan e ovunque nel mondo. Non può che partire ‘Il Mio nome è mai più’, scritta con Pelù e Jovanotti nel 1999 contro la guerra in Kosovo. Con un suono sempre scintillante, e non è banale né scontato nei concerti all’aperto, si va verso la fine della celebrazione della carriera del rocker ma anche del suo pubblico, che si identifica nella sua semplicità e schiettezza.
Si ascolta allora il brano in cui Luciano affrontava le insidie, le illusioni e le ipocrisie legate al successo, ‘Tra Palco e Realtà’. Per brindare a una festa così emiliana non possono che esserci due bottiglie di Lambrusco giganti. Dopo il grido rock di ‘Urlando contro il cielo’, la chiusura è ovviamente affidata alla canzone che è al centro dell’evento show: ‘Certe Notti’. Poi Liga richiama sul palco tutti i musicisti che l’hanno accompagnato in una storia lunga 35 anni e si congeda dalla sua gente, annunciando a sorpresa una nuova ‘La Notte delle Notti’, nel suo stadio feticcio, San Siro, il 20 giugno 2026.