L'artista: "Non sono raccomandata e sogno Sanremo"
Tra le penne più influenti della scena musicale italiana, Federica Abbate apre un nuovo capitolo del suo percorso artistico con l’uscita del singolo ‘Tilt’. Dopo aver scritto per i più importanti nomi della musica italiana, l’artista milanese sceglie oggi di mettere al centro la propria voce e la propria visione, con una rinnovata consapevolezza e autenticità. Un brano che “nasce da un vero e proprio click, da un proprio blackout. Diciamo che a un certo punto di questo mio percorso da autrice a cantautrice, mi sono chiesta Federica, come artista, cosa vuole fare? Cosa vuole dire? Cosa vuole essere?”, ha raccontato l’artista a LaPresse. Una svolta artistica che non sarà solo una parentesi, tanto da puntare anche a salire finalmente in prima persona sul palco di Sanremo dove solo nell’ultima edizione aveva sei pezzi in gara firmati da lei (‘Febbre’ di Clara, ‘Battito’ di Fedez, ‘Eco’ di Joan Thiele, ‘Fuorilegge’ di Rose Villain, ‘Amarcord’ di Sarah Toscano e ‘Anema e core’ di Serena Brancale).
“Io sarei contentissima finalmente di poter salire su quel palco, perché è qualcosa a cui sto lavorando da tanto tempo nel senso che se mai succederà quella volta io me la sarò proprio sudata. Perché in realtà io sono proprio ripartita da zero” ed è una cosa che “mi stimola”.
“Questa è la prima volta in cui sento di avere gli strumenti per poterlo fare diciamo alla grande, perché ho un team forte e perché finalmente mi sento a fuoco in maniera più mirata”.Dopo il suo primo album di inediti ‘Canzoni per gli altri’, un album ricco di feat., tra cui Elisa, Alessandra Amoroso, Franco 126, Francesca Michielin e molti altri artisti di rilievo, per Federica Abbate sembra essere arrivato il momento di mettersi in gioco con un nuovo lavoro.
“Allora, diciamo che io nel momento in cui ho avuto questo tilt creativo, mi sono chiusa in studio, non lo so, una ventina di giorni, e sono nati tutta una serie di brani uno praticamente in coda all’altro, proprio perché la creatività cambia, anche quella. Per ora diciamo che non gli ho ancora dato una forma, definitiva. Non so dire se ci sarà un album o meno, però questi brani esistono già, questo sì”, ha detto Abbate. Il suo percorso artistico mescola urban e pop, creando sonorità fresche e originali. Ha conquistato il pubblico con la sua scrittura, collaborando con artisti come Elodie, Emma, Fedez, Geolier, Laura Pausini, Irama, Rocco Hunt, Massimo Pericolo e tanti altri. Ma che differenza c’è nello scrivere per se stessi e per gli altri.
“Allora all’inizio è stata la mia grande domanda, è un processo molto diverso, perché facendo l’autore potevo scrivere qualsiasi cosa, non avevo un limite creativo di nessun tipo. Io mi sento così, mi sento esattamente in questa dualità, che poi è una dualità che torna sempre nella mia vita. Io in questa canzone sento un sacco di dualità, di scenografie, di suoni, di mondi, e quindi è qualcosa che difficilmente incarnerebbe qualcun altro, questa canzone sono è e pensate per me”, ha detto. Un brano in cui Abbate esprime una vocalità particolare, il tutto senza uso di autotune che pure lei non disdegna.”In realtà utilizzo dei glitch vocali che sembrano un autotune, ma non lo è. Penso però che il tune sia una scelta assolutamente stilistica. Non è solamente un correttivo dell’intonazione, ma ci sono scritture che senza quel tipo di sapore non avrebbero lo stesso tipo di fascino. Quindi io sono assolutamente favorevole al tune”, ha dichiarato. In questi anni ha collaborato con artisti anche diversissimi tra loro come generi musicali.
“Io mi diverto tantissimo perchè alla base c’è una grande passione. Quindi, tutte le volte che c’è qualcosa di nuovo da fare c’è la freschezza di reinventarsi e quindi anche più movimento per me. E’ importantissimo mettersi continuamente in mondi sonori nuovi altrimenti come ti dicevo prima non cambi più e quindi vuol dire che sei morto”, ha dichiarato. In occasione dell’ultimo Sanremo avendo sei brani in gara qualcuno ha parlato di una influenza della casa discografica nelle scelte delle canzoni. “Dalla notte dei tempi a Sanremo se tu vai a guardare gli autori è sempre stato così cioè non è solo qualcosa che succede adesso, ma gli autori secondo me sono il cuore pulsante della creatività nella musica. Io e i miei colleghi, che sono bravissimi, ci siamo guadagnati questo posto con i denti e con merito. Ma a volte in Italia si parla poco di meritocrazia, si dice che una è raccomandato e non che è brava perché sono 12 anni che scrive canzoni e hit che fanno numeri impressionanti”, ha dichiarato.Da donna Federica Abbate non nasconde, poi, che è stato più difficile emergere rispetto ai colleghi maschi.
“Avevo 22 anni quindi ero giovanissima sono approdata in un ambiente dove non c’era neanche una donna e spesso la cosa che mi sono sentita dire è questa: è una femmina non può scrivere per dei maschi. Io in verità poi ho scritto per tantissimi uomini, è qualcosa che ho confermato di saper fare. Però detto questo è chiaro che i dati alla mano dicono che una donna che fa molto più fatica ad emergere nel mondo della musica o comunque a farcela. Da parte mia però non ho mai sentito questo tipo di esclusione, anzi mi sono sentita sempre molto inclusa”, ha detto. E a proposito di donne, questa mattina Giulio Cecchettin, il papà di Giulia Cecchettin, ha inviato una lettera agli autori e alle case discografiche per chiedere una maggiore attenzione e di evitare testi violenti.
“Io appartengo agli anni ’90 e di testi espliciti ne ho sentiti, ma credo che potenzialmente una persona non è che se sente una cosa violenta diventa violenta. Detto questo io nelle mie canzoni e nelle canzoni che scrivo per altri ci tengo che all’interno ci siano dei bei messaggi”, ha detto. “Ci tengo a tirar fuori qualcosa di positivo perché comunque io penso che la musica sia anche terapeutica e sia uno strumento di comunicazione, quindi in quanto tale vada onorato e vada comunque curato”, ha concluso.
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