15 nuovi brani in uscita venerdì 31 gennaio

Sono passati 8 anni dal suo vero e proprio e ultimo lavoro in studio, ‘Oh, Vita’, tanti per un vulcano di energia come Jovanotti, che però in mezzo ci ha messo la festa sulle spiagge di Jova Beach Party, la raccolta di Ep de ‘Il Disco del Sole’ e un imprevisto come la bruttissima caduta in bici a Santo Domingo nel luglio 2023, con frattura di femore e clavicola, che l’ha costretto a un lungo stop, nel quale però fermandosi è riuscito a immaginare un nuovo viaggio.

‘Il Corpo umano.Vol.1’, 15 nuovi brani in uscita venerdì 31 gennaio e un tour nei palasport al via il 4 marzo ‘a Pesaro, Palajova’, per il quale ha pronte nuove idee, come ha spiegato in conferenza stampa, stasera al Teatro Lirico Giorgio Gaber a Milano. Su un palco buio parte ‘La grande emozione’, ballad avvolgente e intensa, con un finale che ricorda Pino Daniele e che si candida già a essere un classico jovanottiano. Poi partono video da cellulare di Lorenzo dopo la rovinosa caduta, della nuova operazione in Italia e della lunga rieducazione. Infine arriva lui, accolto con cori da stadio.

“Un disco è un pezzo di vita”, dice Cherubini che si chiede da solo: “Come stai?”. “Bene” è la risposta che si dà, spiegando di essere entusiasta di presentare i nuovi pezzi e di vedere facce vecchie e nuove.

Il corpo umano perché è stata la scoperta di questo periodo e, dopo essermi rimesso in piedi, sono arrivate le canzoni. Al corpo non ci pensavo, lo davo per scontato ma poi si è rotto, ho dovuto riaggiustarlo. E allora ho scritto cose romantiche, di amore“, spiega Jovanotti. Dopo 10 anni torna alla produzione Michele Canova che si divide con Dardust, in un’alternanza tra elettronica e cantautorato, frullato nello stile caleidoscopico di Cherubini, che a un primo fugace ascolto sembra a fuoco e ispirato. ‘Il Corpo umano’ è anche il titolo di una canzone, a cui il suo autore tiene molto e che fa ascoltare al pubblico. Jova non rinuncia a fare l’istrione, ballando sulle note sirtaki del brano, che poi riecheggia le atmosfere fracassone de ‘L’ombelico del mondo’.

Io non finirei mai, è un po’ che sono zitto“, scherza Lorenzo, che poi risponde alle domande arrivate dai social, con un timer che lo costringe a non sforare i due minuti a risposta. Citando Garcia Marquez, afferma che i luoghi delle canzoni sono reali e immaginari allo stesso tempo. L’artista toscano sottolinea di aver pensato a tornare sul palco nei palasport, ancora prima di avere le canzoni pronte. ‘Celentano’, dedicata al Molleggiato, è la rievocazione a suon di rap di un viaggio in bici in Armenia e di una cena surreale con un gruppo di tipi poco raccomandabili, in cui l’unica conversazione possibile era sui simboli dell’italianità del mondo, come il Ragazzo della Via Gluck, popolarissimo nell’ex Unione Sovietica. Una clip girata tra i capolavori di Villa Borghese a Roma è l’ambientazione dell’elegante ‘Un mondo a parte’. Lorenzo non si sottrae al tema del suo proverbiale ottimismo e sciorina la sua fiducia nel mondo, dal talento alla gentilezza.

“I profeti di sventura raccontano solo una parte del mondo. La realtà esiste e il bene trionferà”, dice candidamente. Jova poi si entusiasma a parlare del tour. “Per la prima volta in Italia sarà completamente alimentato da generatori elettrici. Saremo in 14 sul palco con cori e fiati con un impianto tradizionale, alla vecchia maniera, come la E Street Band, come i gruppi di Prince”, anticipa Jovanotti. “Trasformeremo i palazzetti, in modo innovativo”, dice con orgoglio, assicurando che tornerà ad andare in bicicletta. “Ottant’anni dopo la liberazione di Auschwitz siamo al Teatro Lirico, qui Mussolini pronunciò il suo ultimo discorso pubblico. Il figlio del Duce era un jazzista, una musica considerata degenere dal fascismo”, dice, invitando sul palco un gruppo jazz manouche, la Four On Six Band, che lo accompagna in una versione live indemoniata della nuova ‘Fuori Onda’, tra Balcani e suggestioni klezmer ebraiche, nella Giornata della Memoria della Shoah. Lorenzo chiude la conferenza-show con una versione voce e chitarra di ‘Grande da far paura’, scritta in un momento di sconforto dopo l’incidente. “Sono io la forza che guarisce, vivi la tua avventura”, canta Jovanotti, pronto a ripartire per un nuovo viaggio senza paracadute. 

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