Show di classe del Modfather nella prima delle 4 date italiane all'Alcatraz
Icona mod con i Jam, alfiere del soul bianco con gli Style Council, padrino del britpop nella sua fase solista, che continua brillantemente ancora oggi. Paul Weller, 65 anni, è un simbolo della musica e dello stile inglese, e anche con i capelli grigi, ieri sera sul palco dell’Alcatraz di Milano, per la prima delle sue quattro date italiane, ha mostrato con classe ed energia di non aver nessuna intenzione di mollare lo scettro. Il musicista del Surrey, che si esibisce giovedì 21 all’Estragon Club di Bologna, venerdì alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e domenica 24 settembre al Palazzo del Turismo di Jesolo (Venezia), nel suo intenso show milanese, ha dato un saggio della sua capacità di attraversare i generi dando però alle sue canzoni un’impronta unica e inconfondibile.
Davanti a un pubblico folto, composto da reduci amanti dello stile brit, molti dei quali indossavano la classica polo Fred Perry d’ordinanza mod, Weller ha dato spazio ai suoi lavori più recenti ‘Fat pop volume 1’ e ‘On sunset’ ma non ha lesinato classici degli Style Council come ‘My Ever Changing Moods’, piazzata subito in scaletta per la delizia dei fan, ‘Headstart for Happiness’ e ‘Shout To The Top’, esaltate dal sassofono di Jacko Peake. La voce di Weller diventa calda e soul quando si siede al piano per le ballad come la recente e sontuosa ‘Glad Times’, ‘Stanley Road’ e ‘Broken Stones’, con ospite sul palco il cantante dei supporter e pupilli dell’headliner Stone Foundation, Neil Jones, o quando imbraccia la chitarra acustica per la suadente ‘Wild Wood’ e la morbida ‘Above the Clouds’.

Foto Alessandro Bremec/LaPresse
Poi il Modfather ritira fuori la vocalità nervosa e punk dell’era Jam suonando rabbioso la Telecaster su ‘Hung Up’ e ‘Into Tomorrow’. La prima band di Weller è omaggiata anche con il riff beatlesiano di ‘Start’ , singolo numero 1 in Gran Bretagna nel 1980, e con il classico finale di ‘Town Called Malice’, il racconto tra punk e Northern Soul di un ragazzo della working class, che sogna di lasciare la provincia. Quel ragazzo, che oggi è un uomo elegante con i capelli grigi, si può dire che ce l’ha fatta.
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