La cantante è stata citata in giudizio da tre sue ex ballerine. Tra i rimproveri anche il body shaming

Molestie sessuali, religiose e razziali, discriminazione, aggressione e falsa detenzione. Queste le accuse rivolte alla pop star Lizzo, citata in giudizio da tre sue ex ballerine. Arianna Davis, Crystal Williams e Noelle Rodriguez sono le ex ballerine che hanno intentato una causa contro la cantante, la sua coreografa e la sua società di produzione Big Grrrl Big Touring (Bgbt). L’azione legale, intentata martedì a Los Angeles, include accuse secondo cui le ballerine sarebbero state costrette a partecipare a spettacoli di sesso e interagire in atteggiamenti ‘hot’ con altri ballerini tra il 2021 e il 2023.

“Accuse false e oltraggiose”

“Questi ultimi giorni sono stati incredibilmente difficili e incredibilmente deludenti – afferma Lizzo in un post apparso oggi, 3 agosto, sul suo profilo Instagram -. La mia etica del lavoro, la morale e il rispetto sono stati messi in discussione. Il mio carattere è stato criticato. Di solito scelgo di non rispondere a false accuse, ma queste sono incredibili come suonano e sono troppo oltraggiose per non essere affrontate. Sono devastata dopo aver sentito queste affermazioni inventate fatte contro di me”.

Le accuse contro Lizzo

Tra le accuse contro Lizzo, il cui vero nome è Melissa Viviane Jefferson, c’è quella di aver “fatto pressioni su Davis perché toccasse il seno” di un’artista in una discoteca di Amsterdam. Davis, dopo aver resistito, alla fine ha acconsentito “per paura che potesse compromettere il suo futuro nel team” se non l’avesse fatto. “Queste storie sensazionalistiche provengono da ex dipendenti che hanno già ammesso pubblicamente che gli era stato detto che il loro comportamento in tournée era inappropriato e poco professionale – ha continuato Lizzo nel post -. Come artista sono sempre stata molto appassionata di quello che faccio. Prendo sul serio la mia musica e le mie esibizioni perché alla fine della giornata voglio solo esprimere la migliore arte che rappresenta me e i miei fan. Con la passione arrivano il duro lavoro e standard elevati. A volte devo prendere decisioni difficili, ma non è mai mia intenzione far sentire qualcuno a disagio o come se non fosse considerato una parte importante della squadra”. 

Tra i rimproveri anche il body shaming

Lizzo, che è nota per celebrare il suo corpo, l’amor proprio e sempre in prima linea contro il body shaming è anche accusata, insieme alla coreografa di danza Tanisha Scott, di aver fatto vergognare Davis in tournée per un presunto aumento di peso. “Nella danza professionale, l’aumento di peso di una ballerina è spesso visto come un segno di pigrizia o di peggioramento come artista – sostengono i documenti dell’accusa -. Le domande di Lizzo e di Scott sull’impegno di Davis per il tour erano preoccupazioni sottilmente velate sull’aumento di peso di Davis”.

Pressioni 

Sebbene non siano mai state espresse esplicitamente, le domande “hanno dato a Davis l’impressione che avesse bisogno di spiegare il suo aumento di peso e rivelare dettagli personali intimi sulla sua vita per assicurarsi il suo posto di lavoro”, concludono i documenti legali. L’accusa sostiene inoltre che il capitano della squadra di ballo, Shirlene Quigley, abbia imposto le sue convinzioni cristiane sugli artisti e deriso coloro che facevano sesso prima del matrimonio. È anche accusata di aver discusso apertamente della verginità di una delle ex ballerine e di averla postata sui social media. Accuse, inclusa la discriminazione razziale, sono rivolte anche al team di gestione di Bgbt, secondo le quali i membri neri della compagnia di ballo sarebbero stati trattati in modo discriminatorio dagli altri membri del team. I querelanti affermano anche che Lizzo e il team della società di produzione non li avrebbero pagati in modo equo durante alcune parti del tour europeo della pop star. Ai ballerini sarebbe stato offerto solo il 25% della loro retribuzione settimanale come acconto durante il periodo in cui non si esibivano nel tour, affermando inoltre che Lizzo e la società preferivano che non svolgessero altri lavori durante queste pause. Davis e Williams sono state licenziate dalla squadra di ballo, mentre Rodriguez si è successivamente dimessa per il presunto trattamento dei suoi colleghi. Arianna Davis e Crystal Williams hanno affermato di aver presentato la denuncia sperando di evitare che ad altri colleghi possa toccare la loro stessa sorte, rivelando la presenza di altri testimoni e vittime tra i ballerini che però avrebbero ‘paura di parlare’. Le prime reazioni al caso sono arrivate da Beyoncé quando durante un concerto a Boston martedì in alcuni video sembra aver omesso il nome di Lizzo mentre si esibiva in Break My Soul (Queen’s Remix) brano che celebra le donne nere nell’industria dell’intrattenimento e nel cui testo appare il nome di Lizzo insieme a quelli di Nina Simone, Lauryn Hill e Nicki Minaj.

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