L’attesa era tanta davvero. I Blur mancavano dall’Italia dal 2013 e arrivavano a Lucca sull’onda di un tour europeo di cui le cronache parlavano, riferendo di una band in forma e unita per questa reunion non programmata ma diventata naturale sbocco del nuovo album ‘The Ballad of Darren’, con l’highlight della doppia data del coming home a Wembley, che è già leggenda.
E che fosse serata giusta si è capito subito quando Damon Albarn insieme ai tre amici di una vita si è presentato ai 35 mila fan nello scenario suggestivo delle Mura medievali di Lucca. Pantaloni baggy e polo Fila Bjorn Borg come da stilema britpop anni ’90, il frontman della band inglese con i pugni alzati in segno di vittoria è andato subito a stringere le mani delle prime file. E da quel momento il gruppo simbolo della Cool Britannia insieme agli ex nemici Oasis, ha portato il pubblico in un viaggio a rotta di collo ambientato nelle strade di Londra, tra Camden Town, Primrose Hill e la Westway.
E allora via con il pop ancora quasi acerbo di ‘Popscene’ e ‘There’s no other way’ e la filastrocca di ‘Coffee & Tv’ cantata dal chitarrista Graham Coxon, dopo una falsa partenza per problemi tecnici di suono, presa con savoir faire e ironia British dal gruppo. Albarn e Graham, amici dalle scuole medie, si scambiano gesti di affetto dopo gli anni dei dissidi.
I 50enni Blur non sono più i ragazzini presuntuosi della art school degli anni dell’ascesa al successo ma degli uomini in pace con sé stessi, che si godono la loro storia, la loro amicizia e il rapporto creato con il loro pubblico. Ai fan regalano versioni scintillanti della cavalcata ‘Beetlebum’, li fanno ballare e saltare con le hit ‘Parklife’, ‘Song, 2’ e ‘Girls and Boys’ con Damon che si tuffa tra la folla. Ma poi li accarezzano con la malinconia di ‘This a low’ ‘End of a, century’ e ‘To the end’, li schiaffeggiano con il noise di ‘Advert’ e li cullano con la nuova ‘The Narcisist’. Per i bis si torna a Londra con la Ballad ‘For Tomorrow’. Poi è quasi la folla a trascinare i Blur nel coro gospel dell’inno all’amore di ‘Tender’, che sfocia nell’epica e orchestrale ‘The Universe’ che fa calare il sipario su una notte speciale.