A gennaio il primo tour indoor della cantante italo-brasiliana. Prima data a Torino, poi toccare Firenze, Pozzuoli, Milano e Roma
Esce oggi il nuovo album di Gaia, ‘Alma’, un progetto discografico in due lingue, italiano e portoghese, per una delle artiste più interessanti del nuovo panorama della musica italiana. Il disco, anticipato dal singolo ‘Nuvole di zanzare’, arriva a un anno e mezzo da ‘Nuova genesi’, il suo primo album e si compone di 15 tracce. ‘Alma’, il brano che dà il titolo all’intero progetto, è quasi un canto liberatorio e al tempo stesso una preghiera di rinascita dopo il terribile periodo della pandemia. “Alma – racconta Gaia – è la canzone che mi ha fatto rendere conto che questo disco stava iniziando ad avere un senso, un racconto, che ha un’identità, è una canzone molto particolare anche nel processo di scrittura. Arrivavo da un momento emotivamente un po’ intenso, ero stanca, volevo fare musica, volevo poter vedere le persone, parliamo di subito dopo Sanremo.
Stavo andando a mitraglietta, lavorando tanto. Ho scritto questa canzone e a un certo punto ho sentito come se quelle parole stessero in piedi da sole, come se fossero un’entità e io fossi semplicemente il tramite”. Parole di un’artista che mette tutta se stessa in quello che scrive e nel suo lavoro, non temendo di rivelare anche il suo aspetto più intimo: “C’era questa costante presenza del concetto di anima che continuava a rimbalzare. Avevo bisogno di spiegarlo con una canzone che fosse anche un po’ la mia preghiera”.
La difficile condizione vissuta da tutti nell’ultimo periodo, racconta Gaia a LaPresse, ha influito su tutto il progetto: “Sicuramente la situazione, l’ambiente intorno hanno influito. La reclusione forzata, specialmente nel lungo periodo, ti porta necessariamente a dover fare qualcosa, non puoi semplicemente star lì. Sto facendo luce su qualcosa che mi ha toccato personalmente ma che so che è in comune a tanti”. Oltre ad ‘Alma’ e al singolo ‘Nuvole di zanzare’, più estivo e spensierato, altre 13 tracce compongono un affresco di quello che Gaia è oggi, toccando tutti i temi cari all’artista, spesso anche con leggerezza, come in ‘Ginga’, cantato insieme con Francesca Michielin e Margherita Vicario: “Avevo bisogno di questa canzone, e che fosse difesa da persone che ci credono. Loro sono come me, femministe ma di quel femminismo che io definisco due punto zero. Ginga è quella cosa che aveva Pelè, significa ballare nelle situazioni difficili, con il sorriso in faccia. È diventato un modo di vivere in maniera un po’ più saggia”. O come nella toccante ‘Sem tu’, che chiude l’album: “E chiude anche un cerchio – sottolinea l’artista – certi traumi non si superano mai ma a un certo punto riesci a conviverci. A volte riesci a chiudere, e questa canzone riesce a chiudere il cerchio e mi fa guardare al periodo trascorso con estremo affetto.
Si deve avere il coraggio di ascoltare il proprio cuore”. Gaia guarda al futuro con ottimismo, e con la sensazione che “da questo periodo stiamo uscendo un po’ diversi da due punti di vista. Secondo me molti si sono risvegliati, e quindi hanno aperto le porte a questo cambiamento, a questa voglia di comprendere quello che abbiamo scelto di fare, le nostre decisioni e modificarle. Altri invece si stanno facendo mangiare dalla paura e magari ne creano ancora di più con politiche di terrore e odio. Secondo me ci sarà una selezione naturale a livello emotivo e sociale. Ora dobbiamo scegliere da che parte della storia vogliamo stare”. L’uscita di Alma anticipa il concerto di Gaia in programma il prossimo 21 novembre al Corona Capital 2021, uno tra gli eventi live più importanti del panorama sudamericano internazionale che si terrà a Città del Messico. A gennaio partirà il primo tour indoor di Gaia – ‘Alma tour’, prodotto da Vivo Concerti, con la sua prima data a Torino all’Hiroshima Mon Amour, per poi toccare Firenze, Pozzuoli (Napoli), Milano e Roma.
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