Paola Cortellesi, regista e attrice del film di successo “C’è ancora domani”, è intervenuta a margine della presentazione della terza stagione di “Petra” su Sky per commentare il tema della violenza di genere, in particolare dopo l’ultimo caso di femminicidio a Benevento. La regista ha espresso la sua posizione con realismo, affermando che “se bastasse un film per cambiare le cose sarebbe un mondo meraviglioso, ma purtroppo non lo è”.
Il successo di “C’è ancora domani” e il dibattito sui femminicidi
Cortellesi ha spiegato di aver realizzato il suo film per affrontare un tema che le stava a cuore da tempo. Ha riconosciuto il merito dell’informazione italiana per aver coniato il termine “femminicidio” e per “tenere il conto” delle vittime.
Parlando del successo internazionale del film, ha notato come l’apprezzamento fosse legato non solo alla storia, ma anche al modo in cui veniva presentato. Ha evidenziato che temi come la “voglia di libertà e la violenza di genere” sono purtroppo ricorrenti in molti Paesi, ma spesso non vengono affrontati. Secondo l’attrice e regista, il merito va ai media italiani che continuano a parlarne, sottolineando che, nonostante l’impatto sociale del suo film, le vittime “restano quelle”, prima, durante e dopo la sua uscita.
Cortellesi presidente di giuria alla Festa del cinema di Roma
Nel corso dell’evento, Paola Cortellesi ha anche commentato il suo nuovo ruolo di presidente della giuria dei film in concorso alla Festa del cinema di Roma. Ha espresso la sua felicità per l’incarico, sottolineando il suo legame con la kermesse, dove “C’è ancora domani” è stato presentato. Ha definito questo ruolo come un modo per “rendere omaggio a chi mi ha dato questa possibilità”, in particolare a Paola Malanga. L’attrice ha scherzato sul fatto di non essersi ancora preparata, specificando che il suo compito consiste principalmente nel “guardare i film in concorso”.