Roma, 26 ago. (LaPresse) – Cinquant’anni e non sentirli. Taglia il traguardo del mezzo secolo di vita “L’importante è finire”, brano scritto da Cristiano Malgioglio e interpretato da Mina, annoverato tra i pezzi più celebri della nostra storia discografica.
Quasi una supplica laica, intrisa di erotismo e di pathos in cui le parole di Malgioglio vengono indossate elegantemente da una delle voci più straordinarie della canzone italiana, sulle note composte dal maestro Alberto Anelli. “Questo è un brano che ha realmente stravolto il modo di scrivere le canzoni in Italia – racconta Cristiano Malgioglio a LaPresse -. Sono passati cinquant’anni, ma è più che mai attuale, sia nel contenuto che nelle sonorità. Il pezzo lo scrissi mentre mi trovavo a Parigi, in un periodo in cui collaboravo con il cantautore Christophe, attraverso cui conobbi Serge Gainsbourg. E fu proprio Gainsbourg a chiedermi se avessi un pezzo da proporgli. Fu così che in quella stanza d’albergo parigino, non riuscendo a prendere sonno, scrissi di getto il testo di ‘L’importante è finire’”.
Il progetto con Gainsbourg non vide la luce, e il testo della canzone fu messo temporaneamente da parte, finché non arrivò tra le mani di Alberto Anelli che se ne innamorò e lo volle musicare: “In cinque minuti Anelli compose la musica – ricorda Malgioglio -, con soluzioni innovative e geniali per quell’epoca. Il brano era pronto, e così mandammo il provino alla casa discografica di Mina che impazzì per il brano, e lo volle incidere subito”.
Restava ancora da superare, però, il severo giudizio della censura. Quella frase, “l’importante è finire”, infatti, fece storcere il naso dei censori che vollero leggerci dietro delle allusioni fin troppo esplicite, quasi al limite del pornografico.
“La publicammo come lato b – svela Malgioglio -. Ma io non ho mai inteso scrivere niente di pornografico. Questo testo nasce dalla mia esperienza personale, ed è proprio così come recita, ‘l’importante è finire’, una storia d’amore tormentata, fisica, erotica”. L’ostracismo delle radio nei confronti della canzone fu pesante, al punto che Malgioglio ricorda: “Mia madre mi chiese cosa mai avessi potuto scrivere di così scabroso, e io le risposi che non era così, e che il brano era invece uno dei più belli che avessi mai scritto”.
E il tempo diede ragione al cantautore: da lì a poco, infatti, il successo del brano, divenuto nel corso degli anni una delle pietre miliari della musica leggera, deflagrò in tutta la sua potenza, al punto da scalare le vette delle hit parade, con un apprezzamento che dopo cinquant’anni, ancora oggi, non sembra affatto risentire del tempo che passa.
’L’importante è finire’ sancì anche l’inizio della straordinaria collaborazione tra Malgioglio e ‘la Tigre di Cremona’ che tre anni più tardi, proprio nella sua ultima esibizione pubblica alla ‘Bussola’, la sera del 26 agosto 1978, lanciò un altro bellissimo brano firmato da Cristiano, e destinato a diventare un caposaldo della canzone italiana: ‘Ancora ancora ancora’; pezzo molto amato anche da Liza Minnelli – che avrebbe desiderato a sua volta interpretarlo -, e mixato recentemente da Mark Ronson, uno dei più importanti arrangiatori del mondo, già collaboratore, tra le altre, di Alice Keys, Beyoncé e Lady Gaga.
Musica, Malgioglio celebra i 50 anni di ‘L’importante è finire’: “Un successo travolgente nonostante la censura”

Il cantautore a LaPresse: “La scrissi di getto una sera a Parigi”
