Le due artiste a margine della presentazione del videoclip "E' come sembra"
(LaPresse) “Cosa denuncio indossando la kefiah? Quello che sta succedendo, lo faccio da tempo e lo faccio da subito. Non mi sono mai fermata”. Così Fiorella Mannoia, spiegando ai giornalisti perché indossa una kefiah a margine della presentazione a Roma del videoclip ‘È come sembra’. L’artista ha quindi raccontato del concerto ‘Per la pace – contro tutte le guerre”, che “naturalmente non è stato pubblicizzato da nessuno”, da lei organizzato a Milano lo scorso anno, al quale hanno partecipato, con una raccolta fondi che è valsa 300mila euro, sia Emergency che Medici Senza Frontiere. “Quello che succede a Gaza è sotto gli occhi di tutti – continua l’artista – non ho altro da aggiungere. Voglio capire a quanto si deve arrivare di numero di morti per dire basta”. Per Mannoia non è importante “che lo chiamino genocidio, pulizia etnica”. “Per me stare a discutere sui termini interessa poco. Mi interessa soltanto vedere che c’è un eccidio di civili inermi. La chiamano guerra, ma non lo è. È un eccidio di civili inermi su una striscia di terra che è la più popolosa al mondo”. “Per me sono poveri cristi in croce che non possono scappare”, denuncia la cantante, che conclude: “Quand’è che cominceranno ad agire ed emettere sanzioni? Sarebbe ora che l’Europa e il mondo non si voltassero più dall’altra parte”. Anche Anna Foglietta, regista del videoclip presentato, ha indossato una spilla con la scritta Free Palestine: “Sono assolutamente a favore del popolo palestinese. Palestina libera sempre”, ha detto l’attrice e regista.
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