Tra la Rai e il Comune di Sanremo si va verso il braccio di ferro. A Viale Mazzini non hanno accolto bene il bando sull’assegnazione del Festival nel quale si chiedono 6,5 milioni di euro per assicurarsi l’evento, contro i 5 milioni che la Tv di Stato ha pagato quest’anno. Inoltre un’altra richiesta che ha fatto saltare dalla sedia i legali Rai riguarda la ‘tassa’ non inferiore all’1% richiesta nel bando sugli introiti derivati dalla pubblicità venduta per il Festival di Sanremo.
Sanremo, scoppia la guerra dei marchi
A Viale Mazzini hanno ricordato come tutti gli eventi collaterali che vengono organizzati nella città di Sanremo durante la settimana festivaliera siano pagati da RaiPubblicità e quindi non è affatto gradita e giustificata la richiesta dell’1%. Entro 40 giorni la Rai presenterà il progetto redatto per assicurarsi il bando, mentre il 22 maggio si pronuncerà il Consiglio di Stato dopo il ricorso presentato in seguito alla sentenza del Tar della Liguria.
Sullo sfondo, è scoppiata la questione dei marchi e delle licenze. L’ufficio legale della Rai ha diffidato il Comune di Sanremo dal concedere in licenza i marchi del Festival a beneficio di altre emittenti. “I marchi del Festival – sostengono i legali di Viale Mazzini – sono legati al format della Rai e in nessun caso possono essere utilizzati da altre emittenti televisive”.
La diffida scatta dopo che la giunta comunale sanremese ha deliberato “di dare mandato al consulente legale incaricato di costituirsi in giudizio, per conto dell’amministrazione comunale, contro i ricorsi che Rai e Je srl hanno proposto per l’annullamento della delibera di indirizzo dello scorso marzo”. Si legge nella nota del Comune di Sanremo il fatto sottolineato di come sia titolare dei marchi del Festival di Sanremo e Festival della Canzone Italiana. Ed è proprio sulla titolarità dei marchi che è scoppiato l’ultimo contenzioso.