Sanremo, Jalisse: “Noi incompresi e attaccati per anni, ora rotto l’incantesimo”

La conferenza stampa indetta all'ultimo momento, dopo il ritorno all'Ariston 27 anni più tardi

Incompresi e attaccati per anni“, ma con il ritorno sul palco dell’Ariston dopo 27 anni di assenza e ripetuti tentativi di tornarci in concorso, i Jalisse ieri sera hanno finalmente “rotto l’incantesimo”. Ma sono stati 27 anni duri, fatti di “lotta”, “lacrime” ma anche sogni che “lottando con arco e frecce” si sono realizzati. ‘Fiumi di parole’ ieri sera nel mezzo del Festival in corso, l’annuncio di Amadeus e Fiorello, il brano cantato diretti dai maestri Leonardo De Amicis e Peppe Vessicchio, oggi le emozioni raccontate in una conferenza stampa indetta all’ultimo momento: “Fiorello ha voluto fortemente che i Jalisse tornassero al Festival e ce l’abbiamo fatta“, dicono in coro Fabio Ricci e Alessandra Drusian, uniti come quando li aveva lasciati il mainstream. Lo showman ha giocato per tutta la serata sul mistero della loro presenza, compresa la gag con le sagome in collegamento: “Dovevamo rimanere nascosti, eravamo rinchiusi in una stanza di albergo perché Fiorello voleva così. Non abbiamo neanche fatto le prove ovviamente. Ci siamo affidati alla professionalità dei direttori d’orchestra e dei vocalist che hanno fatto il soundcheck per noi”, rivelano i Jalisse, che al termine della conferenza stampa hanno incontrato e ringraziato di nuovo Fiorello che, dopo lungo abbraccio, ha detto a entrambi: “Non mi dite grazie, ve lo meritate”.

E ora ci hanno preso gusto e sperano di poter tornare anche in concorso: “Se resta la voglia di tornare in gara? Certo. Ma infatti ieri quando Amadeus e Fiorello ci hanno chiesto il numero di codice avremmo dovuto dire 28, che era l’artista successivo in gara”. Anche se la sensazione di ieri lascia nei Jalisse intatta l’emozione: “E’ sempre grandissima, appena abbiamo messo piede su palco, 27 anni sono stati annullati in un colpo. La consapevolezza te la godi molto meglio”, dice Drusian, mentre il suo Fabio si gode il momento e si concede un video-selfie a 360 gradi nella sala stampa del Roof. Alla domanda su come sono stati questi 27 anni, Ricci si fa serio: “Le lacrime sono state tante, abbiamo vinto il Festival e siamo arrivati quarti all’Eurovision, ci sono state lacrime quando non eravamo compresi, nelle storie, nei meme, abbiamo subito attacchi a volte anche poco eleganti, ma con arco e frecce siamo andati avanti e adesso possiamo dire che l’incantesimo si è rotto”.

In tanti anni ci sono stati momenti duri: “Ma il team, le nostre figlie, la famiglia, che hanno creato un castello di fiducia. E ho avuto la fortuna di avere una grande donna al fianco, una madre. Le lacrime diventano forza”, si dice sicuro Ricci. Ma anche di musica, in tour (il prossimo estivo già fissato e un nuovo album in cantiere), nelle scuole, tanti da arrivare a definirsi “piccoli artigiani della musica”.

“Siamo artisti, siamo umani – conclude Alessandra – abbiamo tutti i nostri momenti up e down, noi li abbiamo vissuti tutti quei momenti. Quello di ieri sera è stato veramente un grande momento”.