Libri: morto Ernesto Ferrero, vinse Premio Strega

Lo scrittore e critico letterario guidò il Salone del Libro dal 1998 al 2016

E’ morto a 85 anni lo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero. Nato a Torino il 6 maggio 1938, Ferrero ha dedicato tutta la sua vita ai libri. Entrato alla casa editrice Einaudi agli inizi degli anni ’60, vi ha lavorato per oltre vent’anni. Nel 1998 è diventato direttore del Salone internazionale del libro di Torino, un incarico che ha ricoperto fino al 2016. Nel 2000 ha vinto il Premio Strega con il suo libro ‘N’ sull’esilio di Napoleone Bonaparte all’Elba. Traduttore di Flaubert, Céline e Perec, ha collaborato anche con diversi quotidiani tra cui ‘La Stampa’. 

Ferrero nel 1963 è diventato responsabile dell’ufficio stampa di Einaudi e negli anni Settanta è stato promosso direttore letterario della stessa casa editrice. Ha collaborato anche con Boringhieri, Garzanti e Mondadori. A questi anni risalgono pure le prime pubblicazioni, dedicate soprattutto alla storia della lingua e alla critica: nel 1972 ha dato alle stampe ‘I gerghi della mala dal ‘400 ad oggi’ e la biografia ‘Carlo Emilio Gadda’. Seguiranno quindi ‘Album Calvino’ (1995) e un’antologia di Primo Levi (1997). Il vero esordio in letteratura è però con il racconto per ragazzi ‘L’ottavo nano’ (1972) e con ‘Orso bianco’ (1980). La passione per le vicende napoleoniche ha caratterizzato invece le pubblicazioni successive: ‘N’ (2000), vincitore del Premio Strega e portato sul grande schermo da Paolo Virzì nel 2006, ‘Lezioni napoleoniche’ (2002), il monologo teatrale ‘Elisa’ (2002), ‘Il giovane Napoleone’ (2006), ‘Napoleone e i libri’ (2015) e ‘Napoleone in venti parole’ (2021).

Tra i suoi libri più recenti figurano anche ‘I migliori anni della nostra vita’ (2005), ‘La misteriosa vita del papiro Artemidoro’ (2006), ‘Disegnare il vento. L’ultimo viaggio del capitano Salgari’ (2011), ‘Storia di Quirina, di una talpa e di un orto di montagna’ (2014), ‘Amarcord bianconero’ (2019) e ‘Francesco e il Sultano’ (2019). È presidente onorario del Centro Internazionale di studi Primo Levi di Torino. Nel 2012 l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli ha conferito l’onorificenza di commendatore all’Ordine del merito della Repubblica italiana.