L'associazione fonografici in una nota: "Sentenza certifica che tra Comune e Rai non c'è alcun rapporto di natura privata"
Dopo oltre un anno “dall’inizio della battaglia che ha spinto l’Associazione Fonografici Italiani a fare ricorso al Tribunale amministrativo per visionare la Convenzione tra Rai e il Comune di Sanremo e ogni documentazione che regge la realizzazione del rinomato Festival, oggi il Consiglio di Stato ha finalmente chiuso la questione legittimando l’operato dell’Afi e richiamando la natura pubblica del rapporto tra Rai e l’amministrazione comunale“. E’ quanto si legge in un comunicato dell’Afi. “È stato un percorso lungo e un’attesa quasi inaspettata, ma sono felice di vedere accolti i principi normativi che riconoscono il ruolo dell’Afi nella rappresentanza del settore e nella tutela dei diritti delle nostre aziende associate – dichiara il presidente dell’Associazione Sergio Cerruti – e mi auguro che la sentenza possa essere illuminante anche per la stessa Rai e per il direttore artistico del Festival Amadeus che non più tardi di qualche mese fa ci hanno escluso nelle riunioni propedeutiche all’emanazione del Regolamento per la nuova edizione della kermesse”.
Nella nota viene riportato un estratto della decisione del Consiglio di Stato che ricorda come “la conoscenza del contenuto […] degli atti intervenuti tra il Comune di Sanremo e la Rai è indubbiamente strumentale alla difesa degli interessi dell’Afi che può essere soddisfatto attraverso la esibizione […] della documentazione richiesta che si riferisca all’adozione del relativo regolamento da parte della Rai”.
“Una sentenza che apre a nuovi scenari interpretativi così come a possibili future nostre azioni che saremo costretti a intraprendere qualora l’amministrazione pubblica e l’emittente non prendano atto della pronuncia e non attuino un concreto cambio di passo nel coinvolgimento di tutte le Associazioni di categoria per le attuali e future edizioni del Festival di Sanremo“, aggiunge il presidente Afi.“È sicuramente l’alba di un nuovo giorno – continuano dall’Associazione – che obbliga a una attenta riflessione anche sulla possibilità di assoggettare la realizzazione del Festival a una gara pubblica che quantomeno ne faccia rispettare i principi di equità e trasparenza, caratteristiche che la Rai, sia per quanto riguarda Sanremo che più in generale nella gestione dei diritti degli artisti che danno contenuto ai suoi palinsesti, non ha dimostrato”.L’Afi conclude rivolgendo un appello ai nuovi vertici Rai, Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, “già invitati a un confronto costruttivo per dare un segnale concreto di discontinuità con la precedente governance dell’azienda al fine di dimostrare che l’Afi e la Rai possono finalmente tornare a lavorare insieme nel rispetto dei ruoli e dei diritti, lasciando i tribunali ad occuparsi dei veri problemi del Paese”.
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