Tv: su RaiPlay ‘Il Santone’, Neri Marcoré nei panni del fenomeno social Osho

Tv: su RaiPlay ‘Il Santone’, Neri Marcoré nei panni del fenomeno social Osho

Il fenomeno social degli ultimi anni diventa una serie

 Il fenomeno social degli ultimi anni diventa una serie. Il mito Osho sbarca in tv con il volto di Neri Marcorè ne ‘Il Santone – #lepiùbellefrasidiOscio: dieci puntate in esclusiva su RaiPlay dal 25 febbraio ispirate alle dissacranti vignette di Federico Palmaroli, tra le più amate e condivise sul web (la pagina è seguita da oltre un milione di follower). L’autore romano è tra gli sceneggiatori della serie, prodotta dalla Stand by me in collaborazione con Rai Fiction. Rispetto alle celebri vignette in romanesco, siamo di fronte a un ‘upgrade’: “Quel meccanismo nella serie non si poteva ripetere, così abbiamo immaginato una storia con un arco narrativo ben preciso, che prende spunto da quello che ho creato”, spiega Palmaroli. Ma l’impronta dell’Osho social è inconfondibile: “E’ il filo conduttore della serie. Dissacrare i temi importanti e le problematuche è nel dna di noi romani, ci viene particolarmente bene”, aggiunge.

 A vestire i panni di Enzo Baroni, antennista di Centocelle che scompare improvvisamente e diversi mesi dopo torna completamente cambiato, con mundu indiano, barba lunga e l’aria serafica di un santone, è il poliedrico Neri Marcorè: “Era un vantaggio partire da un successo forte come le vignette di Federico, che conosco da anni”, spiega l’attore. “Preferisco partire sempre da un qualcosa che ha una sua identità. Ho letto i soggetti e sono entrato nel progetto, ho detto la mia. C’è sempre stata massima disponibilità, come si deve fare quando si lavora in team”. ‘Il Santone’ è un prodotto che coniuga leggerezza e spunti di riflessione. Le vicende di Enzo-Oscio, che dopo essere tornato senza spiegazioni inizia a dispensare al quartiere frasi di saggezza popolare romani diventando, appunto, un santone, alternano comicità e gag esilaranti. Allo stesso tempo, lasciano intravedere una satira graffiante della società contemporanea, del suo bisogno di punti di riferimento e miti a qualsiasi costo, per quanto superficiali e volubili. “La storia di Enzo, un antennista cinquantenne che scompare e che quando ricompare è diventato un santone di periferia, un ‘Oscio de noantri’, è la storia di qualcuno che ha trovato ‘qualcosa’ e che non ha piu` paura di essere quello che sente di essere e didire e di fare quello che ha voglia di fare”, racconta la regista Laura Muscardin.

 L’ambientazione della serie riveste un ruolo fondamentale: “E’ una periferia in tutti sensi, culturale ed economica. Una periferia povera nell’accezione piu` nobile del termine. Raccontare in commedia l’ascesa di Enzo-Oscio che diventa un fenomeno social senza curarsene – ha proseguito – ci ha permesso di parlare, in un mondo governato dai dati, in modo libero, in modo piccolo, periferico appunto”. Nel cast anche Carlotta Natoli, che con Marcoré aveva già lavorato nella fiction ‘Tutti pazzi per amore’. Ne ‘Il Santone’ è la razionale e pragmatica Teresa, moglie di Enzo-Oscio: “E’ stata una sfida molto divertente, ma anche faticosa, come tutte le commedie. Realizzare un prodotto con ironia è difficile, serve la giusta misura e non è semplice. I due protagonisti sono amabili nella misura in cui sono fragili, ritrovandosi in una cosa più grande di loro”. Rossella Brescia, grande fan di Palmaroli (“E’ un genio, le sue vignette mi hanno regalato un sorriso nei momenti cupi”), interpreta l’agente televisivo Jacqueline: “Mi sono divertita molto. Il mio personaggio, vedendo Enzo, fiuta l’affare e vuole farlo diventare una star. All’inizio si mostra cinica, ma andando avanti si scoprirà che si comporta in questo modo a causa del suo passato. Mi sono ispirata a tanti agenti che ho incontrato nella mia vita”.

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