Il rapper chiarisce la sua posizione in un lungo post su Instagram: "Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio"
Nuovo affondo di Ghali nei confronti di Matteo Salvini dopo il diverbio in tribuna a San Siro durante il derby di domenica scorsa. “Sono andato allo stadio per tifare la mia squadra del cuore, lo stesso cuore che mi ha portato ad agire d’impulso – ha spiegato il rapper in un lungo post su Instagram – Non ho assolutamente fatto pace con Salvini e non mi sono mai pentito delle parole che gli ho detto durante il derby. Io sono per la pace, ma pace non si può fare con chi ogni giorno fa guerra ai più deboli portando avanti politiche razziste e di odio, con chi fa soffrire e morire la mia gente. La pace si farà quando ammetterà i propri errori, quando risponderà delle sue azioni, quando racconterà la verità al suo popolo e smetterà di creare disinformazione, usando l’immigrato come capro espiatorio dei problemi dell’Italia. Questa storia della pace tra me e Salvini è una bugia mediatica”.
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Nei giorni scorsi un inviato de ‘Le Iene’ aveva fatto un tentativo facendo firmare la maglietta della nazionale tunisina al cantante per poi donarla al leader della Lega, come gesto distensivo. “E’ questa la vera violenza, non una verità urlata in faccia. Ora dice che mi offrirebbe un caffè, ma allo stadio ha cercato di farmi cacciare dal mio posto invano. La mia non è politica, è pre politica, si parla di umanità – ha aggiunto Ghali – I miei non sono insulti, sono solo l’ennesima segnalazione urlata e frustrata verso il responsabile di innumerevoli ingiustizie”. “Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio, essendo mio fan, nella speranza che un giorno, crescendo, potrà farsi delle domande e avrà voglia di vivere in un’Italia diversa da quella voluta da suo padre – ha concluso il rapper – In fondo anche io ho preso delle scelte diverse da mio papà, so che può succedere”.
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