Sara' aperta alle 17 al teatro Argentina di Roma la camera ardente per Franca Valeri, la grande attrice milanese morta ieri all'eta' di 100 anni. I funerali si svolgeranno poi in forma strettamente privata. 9 giorni fa, il 31 luglio ,l'attrice, scrittrice e sceneggiatrice milanese aveva festeggiato un secolo di vita. Nata come Franca Maria Norsa a Milano il 31 luglio del 1920, in una famiglia della borghesia cittadina, già dall'adolescenza si dilettava a interpretare caricature, poi l'arrivo della guerra e il fatto che il padre fosse ebreo la esposero a gravi pericoli, in particolare dopo l'8 settembre del 1943: l'attrice, rimasta a Milano con la madre mentre il padre e il fratello erano riusciti a rifugiarsi in Svizzera, fu salvata dalle deportazioni grazie a un impiegato dell’anagrafe che le falsificò la carta d’identità.
In oltre 70 anni di carriera ha segnato l'arte dell'Italia del dopoguerra, spaziando dal cinema, alla televisione, passando per la radio e il suo amatissimo teatro. Il grande schermo e il palcoscenico la lanciano con i film di Caprioli e Risi, il mondo radiotelevisivo la rende icona del grande pubblico con i personaggi femminili della Sora Cecioni, di Cesira la manicure e della Signorina Snob, capaci di farsi maschere di costume, intrise di sagace ironia, dell'Italia intera. Un volto entrato nelle case degli italiani soprattutto a partire dagli anni Sessanta, con il varietà televisivo, di cui negli anni d'oro di questo format fu una delle principali protagoniste in trasmissioni destinate a fare la storia della tv come 'Le divine', 'Studio Uno' e 'Sabato sera', spesso diretta da Antonello Falqui.
Grande appassionata di lirica ha operato anche come regista teatrale, come autrice e conduttrice radiofonica. Proprio per aver rivoluzionato la comicità e l'immagine femminile del dopoguerra, è stata insignita del premio David di Donatello speciale 2020.

