Sergio Leone, 30 anni fa moriva l’inventore dello spaghetti-western

Un gigante del cinema, che con soli sette film da regista ha ispirato generazioni di cineasti, uno fra tutti Quentin Tarantino

Il 30 aprile del 1989 se ne andava un gigante del cinema, che con soli sette film da regista ha ispirato generazioni di cineasti, uno fra tutti Quentin Tarantino, regalando capolavori come 'C'era una volta in America' e di fatto inventando un genere, lo spaghetti-western. Sergio Leone, classe 1929, romano, d'altra parte la settima arte ce l'aveva nel Dna: figlio del regista e attore Vincenzo Leone, noto con lo pseudonimo di Roberto Roberti, e del'attrice Bice Walera, al secolo Edvige Valcarenghi.

Ha esordito collaborando a kolossal hollywoodiani girati a Cinecittà come 'Quo Vadis?' e 'Ben Hur', non a caso il suo primo film è stato 'Il Colosso di Rodi', nel 1960. Poi arriva la prima trilogia, quella 'del dollaro', con i western diretti sotto lo pseudonimo Bob Robertson, in onore del padre. 'Per un pugno di dollari' del 1964, con il grande Gian Maria Volonté; 'Per qualche dollaro in più', l'anno successivo, sempre con Volonté e Lee Van Cleef e Klaus Kinski; 'Il buono, il brutto, il cattivo', del 1966, con Eli Wallach e Lee Van Cleef. Comincia anche un sodalizio, quello con Ennio Morricone, che ha creato immagini e musiche entrate nell'immaginario collettivo.

I film di Leone hanno anche consegnato alla gloria personaggi come Clint Eastwood, che in tutti i film della trilogia del dollaro interpreta l'enigmatico 'Uomo senza nome'. Segue la 'trilogia del tempo', composta da due western e un gangster movie, tutti con la colonna sonora di Morricone: 'C'era una volta il west', del 1968, con Henry Fonda, Claudia Cardinale e Charles Bronson; 'Giù la testa', del 1971, con Rod Steiger e James Coburn, vincitore del David di Donatello per la miglior regia; 'C'era una volta in America', il capolavoro del 1984 con Robert De Niro. L'epica storia criminale di David 'Noodles' Aaronson ha vinto quattro Nastri d'argento e due nomination ai Golden Globe. L'Academy, invece, (colpevolmente) non gli ha mai tributato un Oscar.