Il primo album di Billie Eilish: per l’ipnotica 17enne è già record

Il primo album di Billie Eilish: per l’ipnotica 17enne è già record

Nel disco rock, elettronica e pop anni '90 si fondono per creare un mix totalmente nuovo. E la giovanissima cantante è già pronta a prendersi la scena a livello mondiale

Quando ci addormentiamo, dove andiamo? E' l'inquietante domanda che si fa Billie Eilish e che dà il titolo al suo album di debutto: 'When we all fall asleep, where do we go?'. Nata a Los Angeles, 17 anni compiuti a dicembre, Billie si candida ad essere il nuovo fenomeno del pop mondiale. Ma non pensate al pop come genere musicale, perché lei fa tutt'altro. Quello che ha del 'popolare' è la diffusione a macchia d'olio del suo nome, della sua musica e del suo stile, tanto che il disco è stato il più pre-add su Apple nella storia dello store digitale. Ma, nonostante la giovanissima età, Billie fa qualcosa di ben diverso da tutti i suoi coetanei. Ascoltare le quattordici tracce del lavoro è come entrare in un mondo fatto di scantinati, di metropoli nel cuore della notte. La voce di questa prodigiosa diciassettenne ti porta da un attico di New York con vista sui grattacieli fino ad un locale underground di Berlino, senza soluzione di continuità. E lo fa con sonorità che mescolano rock, elettronica e pop anni '90 per creare un mix totalmente nuovo. Il tutto, con una delle vocalità più sexy e affascinanti della sua generazione.

La sensualità, però, rimane limitata alla voce, perché l'immagine di Billie Eilish è ben lontana da quella delle giovani popstar a cui siamo abituati. Lei, nonostante sia bellissima, occhi di ghiaccio e lunghi capelli che cambia spesso di colore, non gioca con la sua fisicità. Non lo fa neanche durante le esibizioni dal vivo (in Italia il 31 agosto sul palco di Milano Rocks). Ti cattura e ti porta nei meandri della sua mente solo con la voce. E il tutto lo fa solo con l'aiuto del fratello Finneas, 21enne ex attore di 'Glee', che con lei scrive e compone le canzoni nella loro cameretta.

Intendiamoci, non sarà l'album più allegro che sentirete quest'anno. Anzi, un sottofondo 'dark' pervade quasi tutti i brani e anche quando parla d'amore difficilmente Billie lo fa in maniera positiva. Disagio, claustrofobia, inquietudine. E' questo che si prova ascoltando il disco, leggendo i testi. E' cupo, ipnotico. E va bene così, perché Billie Eilish rappresenta tutti i 'disturbi' della sua generazione. E, come ha detto Dave Grohl, finché ci sarai lei il rock&roll resterà vivo e vegeto.
 

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