MusicaPresse, i Negrita stanno bene: “Siamo vivi e piuttosto incazzati”

MusicaPresse, i Negrita stanno bene: “Siamo vivi e piuttosto incazzati”

E veicolano messaggi politici ma non partitici perché "dovrebbe essere semi obbligatorio prendere posizione"

Insieme da 25 anni anche se, dicono, non si preoccupano di contare. I ragazzi stanno bene, come recita il titolo della loro raccolta. Pure i Negrita stanno bene e hanno tanto da festeggiare, da celebrare. E, dopo il Festival di Sanremo, è anche tempo di bilanci, stilati partecipando al forum #MusicaPresse.

"Sono stati anni stupendi – racconta Drigo – e nessuno poteva prevedere che attraverso la musica avremmo girato il mondo e mandato cartoline in musica in Italia raccogliendo un ingrediente in Brasile, un'influenza in Argentina. Siamo stati ovunque, è stata una avventura stupenda. Ma il viaggio continua…". Così, archiviata la crisi che li aveva colpiti qualche anno fa, sono ripartiti e la partecipazione alla kermesse canora è servita per manifestare, ancora una volta, la loro presenza: "È stato il nostro secondo Sanremo, a 16 anni dal primo. Avevamo voglia di celebrare i 25 anni in maniera diversa – spiega Pau – e tutto il quel bailame è servito per essere sotto i riflettori, ne avevamo bisogno per dimostrare che esistiamo, siamo vivi e vegeti e anche piuttosto incazzati".

Il motivo è semplice, e i Negrita non sono abituati a nascondere le loro opinioni: "Non ci sembra di vivere uno momenti migliori della nostra storia nazionale o forse mondiale. Sottolinearlo è uno dei compiti degli artisti, che spesso non lo fanno per convenienza. Ma noi ci esponiamo e rischiamo, mettiamo in piazza le nostre idee anche quando vanno contro il sentire comune. È un atto coraggio. Sono orgoglioso – precisa Pau – del fatto che ci siamo assunti una responsabilità parlando di argomenti che fanno discutere. Quando riesco a metterli in musica, senza essere dei barricaderi ma con una dose di poesia, il messaggio arriva più forte e ha ragione di esistere".

I Negrita sottolineano ancora una volta come il loro sia un messaggio non partitico ("stiamo al di sopra di queste vicende stucchevoli") ma politico sì perchè "dovrebbe essere semi obbligatorio prendere posizione". Come fanno all'estero, per esempio durante la notte degli Oscar: "Da noi invece – argomenta ancora Pau – succedono cose assurde. Come la polemica su Emma Marrone: mi sembra fuori dal mondo e quando si usano queste esternazioni si dimostra la pochezza della nostra cultura". E se si pensa al mondo che lasceremo ai nostri figli, "se l'Italia di domani somiglierà a quella di oggi, non siamo messi troppo bene". In un'Italia messa male, però, un segnale positivo secondo Drigo è il fatto "che si inizi a parlare di musica ai piani alti".

L'argomento di attualità è la quota delle canzoni italiane in radio, proposta dal leghista Morelli e appoggiata da Siae e Mogol. Positivo, quindi, che esista un dibattito in materia, ma Pau ha le idee molto chiare sulla questione: "Ovvio che la Siae faccia di tutto per portare acqua al proprio mulino, è logico e farebbe comodo anche a noi perchè in Italia c'è una componente di esterofilia a volte devastante. Ma se parliamo di libertà musicale e creativa, non risco a tollerare una cosa del genere. In un mondo così cablato e unito, è assurdo che si debba costringere le emittenti private a playlist forzate con leggi ad hoc. È come se mi imponessero gli ascolti in casa mia. Come essere umano non mi piace per niente". E scherza: "Se dovesse passare la legge, il prossimo testo lo scrivo in andaluso. Ma essendo italiano, in radio me lo devi passare".

Intanto i Negrita la loro musica, oltre che in radio, la portano live in giro per l'Italia, nella dimensione più congeniale. Il tour partirà intorno al 10 di maggio con tre tranche. La prima sarà teatrale, in estate poi una ventina di date "con un'attitudine teatrale ma all'aperto, in teatri romani e piazze dei centri storici, ma che poi si trasformerà in qualcosa di elettrico. Si partirà seduti e pettinati per uscire sudati marci". Alla fine, poi, una parte di live in autunno: "Ma non sveliamo niente, di certo sarà ancora più curiosa e interessante".
 

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