“Il nome della rosa” diventa una serie evento su Rai1. Foa: “Sarà un successo”

“Il nome della rosa” diventa una serie evento su Rai1. Foa: “Sarà un successo”

Da lunedì 4 marzo il romanzo di Umberto Eco diventa una serie tv

Trasformare un best seller mondiale in una serie evento per il piccolo schermo con un cast stellare e la volontà di conquistare gli spettatori italiani e del mondo intero, dove è già stata venduta in 130 paesi. Tutto questo è Il nome della rosa.

Il romanzo nato dalla penna di Umberto Eco si trasforma in quattro appuntamenti tv in prima serata su Rai1 a partire da lunedì 4 marzo. Un progetto, con la regia di Giacomo Battiato, che ha saputo attrarre attori del calibro di John Turturro (Guglielmo da Baskerville) e Rupert Everett (Bernardo Gui). Con loro Damian Hardung (Adso da Melk) e una serie di protagonisti del cinema nostrano come Fabrizio Bentivoglio (Remigio da Varagine), Strefano Fresi (Salvatore), e Greta Scarano (Margherita e Anna). Un triller storico che riporterà i telespettatori nel solco di un'indagine mozzafiato ambientata nelle cupe atmosfere del Medioevo con al centro un'abbazia benedettina custode di segreti e teatro di efferati delitti.

"È un evento che onora la Rai. Siamo sicuri che sarà un grande successo, i primi riscontri off the records sono eccellenti", spiega soddisfatto il presidente di Viale Mazzini, Marcello Foa. "La nostra ambizione con questo prodotto è di raccogliere tutto il pubblico, anche i giovanissimi", gli fa eco l'ad Fabrizio Salini. La direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, invece parla di "progetto ambizioso che rilancia la linea di internazionalizzazione della fiction Rai". Un'idea che è stato possibile realizzare grazie a Umberto Eco che ha concesso i diritti. "Da questo punto di vista la presenza del servizio pubblico è stata una garanzia determinante", aggiunge. Del resto lo scrittore, come sottolinea la direttrice di Rai, Teresa De Santis, "fa parte della storia di questa azienda dando un grande contributo di rinnovamento. Per questo si tratta di una produzione che ha un grande valore simbolico".

Un lavoro profondamente italiano girato completamente a Cinecittà. Un'impresa che, ammette il regista Giacomo Battiato, "non è stata delle più semplici perché Il nome della rosa non è un romanzo ma un grande libro dove c'è tutto: dalla storia, alla filosofia, all'amore, al terrorismo e trasformarlo in immagini non è semplice", racconta. Una storia che ha letteralmentge folgorato Jonh Turturro, straordinario inteprete del monaco francescano Guglielmo da Baskerville. "Lavorare a questo progetto è stato un privilegio. Il nome della Rosa è un libro fantastico ed assolutamente attuale", spiega. "Se ho visto il film con Sean Connery? No, per non farmi influenzare". L'attore si dice poi "impressionato" dai colleghi italiani e dalla loro bravura. Un'esperienza dalla quale l'attore ammette di aver imparato qualcosa. "Un aspetto fondamentale quando si fa il mio lavoro".
 

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