Il viceministro Morando: "I compensi sopra i 240mila euro non sono finanziati con il canone"

Ok all'unanimità da parte del Cda Rai al contratto con Fabio Fazio. Rispetto a quanto ipotizzato, il risparmio per la Rai è di circa 800mila euro. A quanto si apprende, la rinegoziazione portata avanti dal dg Orfeo ha portato a rivedere le specifiche del contratto – si parlava di 870 milioni di euro per 4 anni – suddiviso in un appalto per la produzione con la società Officina  (in cui figurano Fazio e Magnolia), il compenso per il conduttore e la cessione dei diritti della trasmissione da quest'anno su Rai1. Oggi il Cda ha anche preso atto della lettera dell'Anac sul caso Fazio che annuncia un'istruttoria dopo l'esposto di Michele Anzaldi del Pd. Il consiglio di amministrazione si è detto "tranquillo", in attesa di conoscere le conclusioni dell'autorità guidata da Raffaele Cantone.

In merito all'applicazione del tetto delle retribuzioni, spiega il viceministro dell'Economia Enrico Morando in audizione in commissione vigilanza, "per l'unico punto che ci compete, che riguarda i principi di contabilità separata, il punto di partenza è rappresentato dall'esigenza di distinguere nettamente il servizio pubblico universale dai servizi che vengono chiamati di valore aggiunto. La quota del canone riservata alla Rai è utilizzabile, per legge, esclusivamente per finanziare le attività relative al servizio pubblico universale, mentre i servizi di valore aggiunto devono essere finanziati attraverso altre fonti".

"Questa distinzione – aggiunge – e la sua traduzione contabile nella contabilità separata di Rai è essenziale al fine di garantire il rispetto effettivo del principio di parità concorrenziale di settore. Se il canone Rai pagasse servizi di valore aggiunto il principio concorrenziale e le finalità di tutela della concorrenza verrebbero violate a danno dei concorrenti". "Il parere dell'avvocatura pur non essendo caratterizzato da perentoria certezza conclude affermando che se di prestazione artistiche si tratta non si applicano tetti – ha osservato – il tema è chi stabilisce se c'è o no prestazione artistica? La risposta la ricavo dal parere della avvocatura che sono gli organi gestionali della Rai nella propria autonoma responsabilità e nel rispetto dei principi di contabilità separata", spiega.

"Sarebbe la Rai a vedere minacciate le sua capacità competitive, qualora le venisse impedito attraverso l'estensione dei limiti applicati al servizio universale anche alle iniziative commerciali in senso proprio, di sviluppare pienamente la propria iniziativa competitiva sul mercato – dice Morando – A mio giudizio si può ricavare una conclusione molto precisa: se la contabilità separata dà conto con assoluta precisione delle spese volte a finanziare le attività di servizio universale e quelle di valore aggiunto sarà facile sia in sede di bilancio di previsione che di consuntivo verificare se sia stata puntualmente rispettata la regola che vuole che solo le retribuzioni di chi svolge prestazioni artistiche in quanto integralmente finanziate da risorse non da canone possano eccedere il tetto retributivo dei 240mila euro annui". E' dunque necessario "che la capacità della contabilità separata di dare conto analiticamente della distinzione sia ulteriormente migliorata".

TAGLIO A COMPENSO VESPA. Per quanto riguarda Bruno Vespa, il Cda ha proposto di rinnovare il contratto con un taglio del 30% sul compenso. La sforbiciata è stata proposta dallo stesso conduttore Rai, che in una nota spiega: "In previsione del rinnovo del mio contratto con la Rai, avevo manifestato la mia disponibilità a una riduzione del 30 per cento del compenso percepito nell'ultimo triennio (1.800.000 euro all'anno). L'ho fatto in segno di solidarietà con i dirigenti Rai ai quali è stato imposto retroattivamente un forte taglio retributivo, con l'auspicio che la norma relativa venga rivista al più presto per non far uscire l'azienda dal mercato manageriale".

CAPITOLO GABANELLI. Il consiglio di amministrazione della Rai, nel corso della riunione, ha proposto Milena Gabanelli come condirettore di Rainews con delega a sviluppo web e data journalism. Gabanelli aveva ricevuto dall'ex dg Campo Dall'Orto l'incarico di vicedirettore per l'informazione digital, nell'ambito del piano di riforma delle news che non è poi stato approvato.

ENTRATE CANONE IN AUMENTO. Per l'anno 2018 le risorse da stanziare per la Rai, continua Morando, sono "calcolate in riferimento ai dati di entrata del canone stimati dal dipartimento delle Finanze in 1,881 miliardi", con un canone di 90 euro. "Nel 2018 l'importo è pari a un miliardo 881 milioni, con maggiori entrate di circa 200 milioni rispetto alla alla stima definitiva di entrata dell'anno 2016 pari a 1,681 miliardi". Tali risorse sono "destinate alla Rai "per il 50% non più del 67%". Quindi in termini di previsione la somma attribuibile alla Rai in sede di Bilancio si quantifica in "100 milioni di euro, con uno stanziamento da assegnare di un miliardo 700 milioni. Per il 2018 ricordiamo che ci saranno mondiali di calcio e olimpiadi invernali che comporteranno maggiori costi, e con il suddetto livello di canone l'azienda ha previsto una perdita di 80 milioni di euro circa".

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