La band inglese fa tremare lo stadio con due ore e mezza di concerto e braccialetti elettronici luminosi attivati in sincro
Un'aria di Giacomo Puccini che riecheggia nel tempio del calcio italiano come apertura di un concerto di una pop band inglese? Si può fare, se a deciderlo sono i Coldplay. E proprio così hanno voluto iniziare il loro primo live in Italia, a San Siro (saranno qui per due serate, in tutto circa 110mila spettatori): con 'O babbino caro' dell'opera 'Gianni Schicchi' cantata da Maria Callas.
Il resto, è tutto a colori. Lo è l'enorme palco con tre maxi schermi, lo è l'abbigliamento di Chris Martin e compagni, lo sono i fuochi d'artificio e i coriandoli che vengono lanciati sul pubblico, lo sono i grandi palloncini gettati sulla folla durante 'Aoal (Adventure of a lifetime)'. Perché quello dei Coldplay, più che un concerto, è una festa. Chris, si sa, è un animale da palcoscenico. Anzi, in questo caso, da tre palcoscenici, tanti se ne porta in giro per il mondo in questo tour. Ma, come sempre, quello che il gruppo inglese mette in piedi è uno spettacolo a 360 gradi. C'è la musica, che la fa da padrona. Ma c'è anche uno studio millimetrico delle coreografie.
Varcando i cancelli di San Siro, dove c'è da dire che il traffico è fluito serenamente e non ci sono stati problemi nei rigidi tripli controlli di sicurezza (sembra che la gente abbia già fatto sue le nuove regole sui grandi eventi e le accetti di buon grado), si entra subito in clima da concerto. Viene consegnato una sorta di braccialetto elettronico che i Coldplay utilizzano per creare una atmosfera magica nello stadio: si illuminano in sincro per ottenere un gioco di luci, ancora una volta colorate, mozzafiato. Sì, è vero, non è la prima volta che lo fanno, ma resta uno spettacolo da brividi. Soprattutto quando su Milano cala il buio della notte.
Ma i veri protagonisti sono Chris Martin, la sua voce e le canzoni. Fra i Coldplay e il loro pubblico c'è una chimica particolare, e si sente. Dall'avvio con 'A head full of dreams', singolo che dà il titolo al loro ultimo album uscito nel 2016 e da oltre 80 settimane nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, passando per la romantica 'The Scientist', durante la quale proprio di sogni parla Chris. I suoi: sentire tutto San Siro che canta il ritornello, realizza quelli di quando era bambino e poteva solo sperare di suonare in un posto del genere, racconta. Ma i Coldplay durante il concerto si avvicinano ancora di più al loro pubblico, con un palco circolare posto proprio al centro del prato e un altro alla destra del palco davvero immerso in mezzo alla gente. I fan li abbracciano con il loro coro mentre cantano 'Magic' e poi 'In my place', durante la quale omaggiano gli Oasis con 'Don't look back in anger'. E ascoltano in silenzio quando scorrono le immagini di Muhammad Ali che dice, durante una vecchia intervista: "Abbiamo bisogno di qualcuno nel mondo che ci aiuti a fare la pace". L'esplosione, su 'Charlie Brown': quando Chris chiede a tutti di mettere via i telefoni, per una sola canzone, San Siro comincia a tremare per quanto la gente balla.
Scongiurato il rischio secondary ticketing, che sembrava incombere sul concerto ma che, sondando fra i fan in fila, alla fin fine non sembra essersi verificato, quantomeno in maniera importante, è però Chris che tira in ballo il prezzo dei biglietti quando ringrazia tutti i presenti perché sa "che di questi tempi può sembrare folle andare ad un live a causa del traffico, delle code, del costo dei ticket". Una testa piena di sogni, ma anche ancorata alla realtà, quella di Martin, che non può evitare un richiamo all'attualità e in particolare a Manchester: "Ogni volta che mi sento depresso per quello che succede nel mondo, poi c'è un concerto come questo che mi fa ricordare come la maggior parte della gente sia straordinaria".
LA SCALETTA: A head full of dreams, Yellowstone, Every teardrop, The scientist, God put a simile uno your face, Paradise into 'remix', Always in my head, Magic, Everglow, Clocks into midnight, Charlie Brown, Hymn for the weekend, Fix you, Viva la vida, Aoal, In my place, Don't panic, Us against the world, Something just like this, A sky full of stars, Up&Up.
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